alla memoria tradita di Piazza Fontana, Ustica, Piazza della Loggia.
La nostra disperata lontananza
il cielo in una stanza
e le valigie rifatte
tante volte per partire
un disco una canzone
mille lire quel Verdi
che osservava dignitoso
il portafogli vuoto e sgangherato
in fondo al lungomare era la luna
piena di promesse luminose
giocavamo a pallone per le strade
le bombe che tirava quello là…
e dio morì quel giorno in una strage
nel treno sull’aereo in una piazza
e dio aveva un angelo di pezza
che volò in cielo con la verità
sbatti l’ala e digliela
digliela tu la verità angelo
sporco di sangue e di fango
parla non essere complice
si chiamavano ministri e generali
difensori dell’ordine e profeti
si chiamavano servizi segreti
capi dell’onorata società
si chiamavano banchieri e tribunali
facce da preti e cuori da sciacalli
si chiamavano piduisti e traditori
ma è stato tanto tanto tempo fa…