Adelaide e Camillo, giovane coppia in viaggio di nozze, mentre percorre di sera una strada inglese finisce per perdere l’orientamento.
Si recano quindi nella locanda di un vicino paesino, gestita da un manesco oste e dalla procacissima moglie, che consigliano loro di cercare rifugio in un castello vicino.
Renzo Montagnani
Seguendo il consiglio, la coppia si reca al Black Castle dove viene accolta da una dama discendente del Barone Archibald Trenton che accetta di fornire loro una camera per la notte.
Ma all’interno del castello si aggira il fantasma libertino di Archibald Trenton, antico proprietario del castello stesso, che ha l’abitudine di insidiare tutto ciò che ha una gonna.
Grazie all’aiuto del fido Angus, un ex apprendista del dottor Frankenstein che gli prepara filtri e pozioni, il Barone riesce a sabotare la prima notte del povero Camillo.
Il fantasma infatti si gode le grazie della bella Adelaide; ma per errore un filtro eccitante e rinvigorente finisce per essere somministrato al povero Camillo,
Vincenzo Crocitti e Lilli Carati
che eccitato “spingarda” tutto ciò che gli capita a tiro, dalla moglie alla dama factotum del castello passando anche per la cameriera.
Nel frattempo Angus gioca un brutto scherzo al fantasma, che è costretto a rientrare tra i ranghi, ovvero a prendere posto nel ritratto che campeggia nell’ingresso del castello.
Lilli Carati
La scena si traferisce nuovamente sulla strada buia che Adelaide e Camillo stavano percorrendo: l’uomo ha frenato di colpo e ha battuto la testa contro il parabrezza.
Morale: tutto è stato solo un brutto sogno.
C’è un fantasma nel mio letto, regia di Claudio De Molinis è una commediaccia sexy/comica datata 1981, in cui vengono riproposte battutacce, scherzi e volgarità tipiche delle commediole B movie che avevano caratterizzato gli anni precedenti.
Fra spingardate, beffe goliardiche, gli immancabili peti e trivialità, si assiste ad una stanca replica di situazioni già viste troppe volte nel corso degli anni precedenti.
A nulla vale la simpatia dell’immancabile Renzo Montagnani e del compianto Vincenzo Crocitti: il film è davvero scadente, nonostante qualche trovata che riesce comuqnue a strappare un sorriso.
Lilli Carati
Il guaio è che tutto ha il sapore stantio del deja vu; Lilli Carati è svagatissima, probabilmente era già alle prese con i problemi che in seguito la porteranno ad avere grossi guai con la droga, mentre il resto del cast è praticamente umiliato in parti di contorno, inclusa Luciana Turina costretta a fare la cameriera che subirà gli assalti dell’assatanato Camillo.
Film costato due soldi, ma che ebbe curiosamente un discreto successo.
Merito probabilmente della presenza di Montagnani, che stava ancora sfruttando l’onda lunga delle varie commedie sexy interpretate a dozzine nei due anni precedenti.
C’è un fantasma nel mio letto, un film di Claudio De Molinis. Con Lilli Carati, Vincenzo Crocitti, Renzo Montagnani, Luciana Turina,Vanessa Hidalgo, Guerrino Crivello
Commedia, durata 94 min. – Italia 1980.
Lilli Carati – Adelaide Ferretti
Renzo Montagnani – Archibald Trenton
Vincenzo Crocitti – Camillo Fumagalli
Vanessa Hidalgo – Meg
Guerrino Crivello -Angus
Alejandra Grepi – Baronessa
Giacomo Assandri -Terence
Luciana Turina – Josephina
Il cast spagnolo ha il viso che fa pensare alla corrida e fanno gli inglesi, la Carati arriva vergine al matrimonio dopo un lustro di fidanzamento, la cena britannica è tutta tricolore, il baronetto declama Petrarca… Quanto detto già fa capire che siamo di fronte a una tremenda commediaccia, che di buono ha solo l’amato castello di Balsorano, la simpatia di Crocitti e il corpo della Carati. Tutto il resto, Montagnani compreso, è tremendo. Come se non bastasse, è il trionfo della ripetitività. L’ispirazione fantasmerotica “alta” rimanda a Wilde, col romanzo breve “Il fantasma di Canterville”, già fonte di film.
Adelaide (Lilli Carati) e Camillo (Vincenzo Crocitti) sono una giovane coppia di sposi in viaggio di nozze in Inghilterra. Rimasti a piedi a causa d’un incidente riparano, come ospiti, per passare la notte nel castello dei nobili Trenton. Da costoro apprendono che l’antenato Archibald (Renzo Montagnani) infesta, da spettro, la magione ed è ancora legato ai piaceri carnali, tanto che arriva a possedere, in più contesti, la bella sposina. Non a caso l’erotomane fantasma è morto singolarmente: alla 7a prestazione sessuale! Insipida coproduzione italo spagnola, assai mediocre per realizzazione…
Estenuante, tarda commedia sexy di ambientazione gotico-grottesca con vaghi rimandi a Per favore non mordermi sul collo! e a Rocky Horror Picture show. Noioso, grossolano, ripetitivo, con il pur bravissimo Montagnani condannato a replicare quasi in eterno il suo ruolo di donnaiolo impenitente. La male assortita coppia di coniugi è composta da Crocitti e dalla Carati.
Commediola col bravo Montagnani che interpreta il fantasma sporcaccione del titolo. Molto interessante per la sexy Lilli Carati, che si segnala con un suo bagno di schiuma nella vasca. Mediamente divertente. Possiamo citare scene come quelle del “palpamento ectoplasmico” a tavola, con la Carati convinta che sia il marito a farlo.
Mamma mia… film davvero scialbo, salvo appena la stupenda ambientazione e la Carati che è sempre un belvedere. Il resto del cast è davvero deprimente. Mediocre Crocitti, Montagnani peggio pure… insomma non ci siamo proprio (anche se la commedia sexy ha toccato livelli più bassi… vedi Vedova del trullo e similari).
Discreta commediola ravvivata sopratutto da qualche gag azzeccata e da una coppia d’attori (Montagnani e Crocitti) talmente male assortita da risultare divertente. Al solito bella, ma come attrice non lascia certo un ricordo indelebile, la Carati. Regia meno che mediocre.
Deliziosa commedia leggermente in ritardo rispetto al big bang del genere “scollacciato”, con una Lilli Carati ormai prossima alla svolta hard nonchè alla dipendenza da eroina (lo attestano le interviste promozionali, tra cui quella tristemente storica a “TG L’una”). Il film si prende gioco delle atmosfere tipiche dell’horror gotico, con un Montagnani scatenatissimo mattatore e Crocitti nel ruolo dell’imbambolato di turno, che rivedremo in Attila. Non è l’apoteosi della comicità, ma i fan di Montagnani e della Carati gradiranno sicuramente.
Penosa parodia di Rocky Horror in versione commediaccia, per nulla ravvivata da una sceneggiatura noiosa e ripetitiva e da una regia piatta come un marciapiede. A dare il colpo di grazia ci pensano poi un Montagnani ormai alla frutta e un insopportabile Crocitti. Un po’ meglio il cast femminile: la Carati fa visivamente ancora la sua figura (ma quanto a recitazione…), la Turina è simpatica e le due spagnole Vanessa Hidalgo e Alejandra Crepi sono abbastanza intriganti. Le mura di Balsorano assistono ancora una volta con paziente rassegnazione.