E l’ha rappresentata bene ieri a Roma l’imprenditore Sandro Catalano, presidente dell’ANCE giovani (Associazione Nazionale Costruttori Edili) di Trapani contestando il ministro Altero Matteoli e rivelando con la sua contestazione, a quanti ancora si illudono in quanto alle prospettive di sviluppo di questo paese, che “il re è nudo”.
“Roma, 28 set. – (Adnkronos/Ign) – Contestazione all’assemblea dell’Ance nei confronti del ministro delle Infrastrutture e Trasporti Altero Matteoli. Mentre il titolare del dicastero di Porta Pia elencava, nel suo intervento dal palco gli interventi e le misure messe in atto dal governo, sul fronte delle infrastrutture, la platea ha cominciato a rumoreggiare e fischiare e molti dei partecipanti hanno lasciato la sala. ”Usciamo, vergogna, basta”, hanno urlato alcuni costruttori all’indirizzo del ministro Matteoli. ”Mi rendo conto -ha quindi detto Matteoli- del momento difficile. Sono abituato a ben altro”.
”Questo e’ uno stato d’animo degli imprenditori in un periodo di scarsita’ di risorse. Le imprese sono in difficolta’ e hanno tutta la mia comprensione” ha detto poi il ministro.
Al termine dei lavori dell’assemblea, e’ stato proprio uno dei contestatori a spiegare le motivazione della protesta cosi’ plateale. ”Il ministro- ha detto Sandro Catalano, presidente dei Giovani dell’Ance di Trapani- e’ venuto senza sapere di cosa doveva parlare. E’ venuto qui senza portare risposte e proposte. Qui non c’e’ niente per il futuro, per la crescita. Le imprese rischiano di fermarsi”.
Matteoli dal canto suo ha replicato spiegando che soldi per la realizzazione di nuove infrastrutture non ce ne sono; le leve sulle quali agire su questo fronte sono quelle della defiscalizzazione e semplificazione. ”Soldi non ce ne sono- ha detto il ministro lasciando la sala al termine del suo intervento- il finanziamento avviene attraverso la defiscalizzazione e semplificazione. Le risorse sono indirette ma sono sempre risorse” ha sottolineato il ministro annunciando anche che incentivi fiscali sono previsti anche per il Piano Citta’.
Il tempo e’ scaduto e il decreto Sviluppo e’ l’ultima chance di credibilita’ – ha avvertito il presidente dell’Ance, Paolo Buzzetti, nella sua relazione all’assemblea dell’associazione. ”Sui pagamenti alla imprese da parte della Pa e sul dl Sviluppo non ci faremo prendere in giro. Protesteremo in maniera civile perché non sopportiamo di non essere ascoltati”. ”Il tempo e’ scaduto, facciamo sul serio – ha concluso Buzzetti- non vogliamo entrare nei meccanismi della discussione politica ma il decreto Sviluppo e’ l’ultimo elemento di credibilita’ che diamo”.“
da ADNKRONOS