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C' ERA UNA VOLTA a POSITANO: Roberto Scielzo - 2° parte
Creato il 04 maggio 2010 da MassimocapodannoScielzo(c) con i fratelli Ferraioli alla Buca di bacco; Scielzo con la moglie nella sua prima casa alla Chiesa Nuova. -Vietata la riproduzione, collezione famiglia Scielzo-
Roberto Scielzo: possiamo considerarlo, quando ancora era in vita, come esponente di quella schiera di artisti che dovette lottare contro l’indifferenza dei tempi e delle persone negli anni ’30. Questi pittori napoletani reagivano contro i “piedigrotteschi”, di quell’epoca cercando di portare la pittura ad un discorso più ampio sia sul piano nazionale che internazionale.
In quel tempo Scielzo guardava come un Maestro Carlo Carrà, perché lo considerava come colui che aveva superato già tutte le avanguardie ed aveva ristabilito, inoltre, il colloquio interrotto dopo Masaccio.
Scielzo non era solo un pittore ma si è interessato anche di teatro,infatti fu scenografo, di architettura, di grafica.
Non va dimenticato che l’artista è stato il primo ad aver disegnato i costumi amalfitani che si esibiscono in occasione del corteo storico prima della regata delle quattro Repubbliche Marinare. I costumi, di stile arabo-bizantino, sono confezionati mediante le stoffe pregiate di seta, lino, broccato, damasco importate dall'impero d'Oriente. Nel corteo sono presenti i rappresentanti delle varie classi sociali: le magistrature, tra cui il duca, i giudici, il conte di palazzo, i consoli; i militari, con i cavalieri della corte ducale, i cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme, gli arcieri; il popolo, con i marinai ed i rematori.
Elemento centrale del corteo è il matrimonio del figlio del duca con una nobildonna figlia di un dinasta o di un prestigioso aristocratico di un vicino principato longobardo. Con tale matrimonio veniva sancita la maggiore età raggiunta dal rampollo amalfitano (18 anni) e la sua associazione al potere politico. I cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme, il cui costume è divenuto francobollo nazionale, rievocano infine il fondatore del Sovrano Ordine Militare, diventato poi di Rodi e quindi di Malta, Fra Gerardo Sasso di Scala. Il genio artistico di Scielzo realizzò anche o costumi e la scenografia della famosa Festa dello sbarco dei saraceni a Positano.
Positano vista e dipinta da Roberto Scielzo. Olio su basonito 4,50x1,30 fine anni '50. Sotto un dettaglio del quadro.
(Collezione privata)
Roberto Scielzo fotografato nel suo studio. -Vietata la riproduzione, collezione privata Famiglia Scielzo-
Altra carica importante, fu quella di sub-Commissario della nascente Azienda di Soggiorno e Turismo di Positano. Non poteva essere diversamente essendo egli vissuto a Positano per oltre 30 anni, proveniente da Amburgo, alla fine della guerra. Infatti a chi gli chiedeva come mai avesse deciso di vivere a Positano, l’artista rispondeva che malgrado i tempi mutavano, aveva ritrovato a Positano “libertà” e “verità”. Il suggestivo panorama di Positano dal terrazzino della prima casa di Scielzo.
Roberto Scielzo alla Buca di Bacco con degli amici. -Vietata la riproduzione, collezione G.Rispoli-
Tra le molteplici opere ricordiamo quella nella Chiesa di San Pietro a Salerno, una grande tela che rappresenta la scena di una “predicazione evangelica”.Tuttavia, non possiamo dire che sia la più riuscita, ma è quella in cui si sente proprio la necessità dell’artista al dialogo umano.
Ricordiamo anche che nel Marzo 1951, Scielzo realizzò per tragedia lirica “Ecuba”, che si è tenuta nel teatro dell’Opera di Roma, le scenografie.
Per il suo grande talento, nel 20ennio fascista, Scielzo vinse il prestigioso Premio Mussolini. Purtroppo dopo la caduta del fascismo, questo alto riconoscimento, non gli portò molta fortuna.
Scielzo in un autoritratto- Vietata riproduzione - collezione privata
Il corteo Nunziale in occasione della regata storica delle antiche Repubbliche Marinare ad Amalfi, con i costumi di Scielzo. -Vietata la riproduzione per gentile concessione dell'Ediz. Carcavallo Napoli-
Un cancello a sbarre orrizzontali era l'ideale per Positano secondo una teoria di Scielzo.
Secondo il suo punto do vista le sbarre devono essere in verticale perchè non devono opprimere le bellezze naturali di Positano. L'occhio deve andare oltre la barriera e ammirare ugualmente il paesaggio della Costiera. Sopra: il progetto originale ideato da Scielzo per la realizzazione lela Boutique di Louise Barba in via dei Mulini.
Fonti: Lorenzo Scielzo, il figlio - Michele Theile, pittore ed amico - Il Duca di Luca Vespoli 1992 -
Un post di Massimo Capodanno e Francesca Sorrentino.
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