C'era una volta - fairy tales gone magic.

Creato il 24 settembre 2013 da Agipsyinthekitchen

Una foto scattata da S, la nostra eroina


C'era una volta,  e 'c'è tutt'ora una bella fanciulla.
Il suo nome coincideva con il nome di una di quelle che chiamo e reputo "sorelle", quindi i lettori capiranno il perchè questa fanciulla sia subito divenuta una eroina per me.
Il suo nome è per l'appunto questo, ma noi la chiameremo solo S.
S. era una principessa dai capelli ricci, quei bei ricci che assomigliano a dei grovigli perfetti, e che vanno a incorniciare un viso simpatico, decorato da labbra carnose che elargiscono sorrisi come se fosse il loro naturale compito e dovere.
S, era dotata anche di due occhi incredibili, quegli occhi che a guardarli perdi la testa, che ti confortano e stupiscono dalla profondità.
Non solo: ha un dono che rari hanno.
Sa catturare istanti in un batter di ciglia, momenti rubati alla perfezione dell'attimo e li traduce in tela fotografica.
Uao.

Gipsy ritratta dalla nostra principessa S. 




tutti questi scatti meravigliosi sono le tele di S., la nostra eroina.


Tuttavia per portare a casa la famosa pagnotta, la nostra principessa doveva lavorare, e fare un lavoro che per nulla coincideva con la sua anima letteraria: si occupava di carrozze, cavalli e carri. Belle carrozze eh!fatte tutte luminose e decorate con cristalli, ma pur sempre carrozze erano!
Il suo essere eccezionale e grande le permetteva di ritagliarsi del tempo per seguire le sue passioni, i suoi sogni: anche con gli occhi stanchi, anche con le gambe che crollavano di stanchezza, lei non smetteva un attimo di scattare fotografie e regalare a chi la seguiva momenti di intrascurabile felicità, una volta che i suoi ritratti, le sue visioni, prendevano forma e diventavano tangibili.
La nostra eroina, come in tutte le storie aveva un nemico: un nemico oscuro, di quelli che feriscono ancora di più che le spade.
Di quelli che ti graffiano nell'anima e ti portano giù nel dirupio fino quando il cuore è strappato e poco ci fa anche il miglior cicatrizzante.
Sto parlando di un nemico contro cui lottiamo tutti: il nostro senso critico.
Il nostro non aver fiducia in se stesse.
Il nostro demolirci, il nostro essere così inflessibili, i più severi giudici, da non perdonarci nulla, anzi. Da infliggerci i castighi peggiori.
Quante volte ci è capitato di sentire il cuore martellare nel petto come un tamburo, fino ad arrivare in gola e toglierci il fiato, che sembra quasi di morirne.
Quante volte abbiamo dovuto sfoderare le nostre armi migliori per combattere quella vocina che in noi stesse ci esortava a mollare tutto, perchè non ce l'avremmo mai fatta, perchè non eravamo abbastanza: belle, brave, simpatiche, intelligenti.
O solo perchè quella stupida voce ci diceva che non ce lo meritiamo, che non meritiamo la felicità.
Peggio che mai quando ci si mettono le cattiverie della gente: gente che mormora, gente invidiosa, o gente che a sua volta sta combattendo la sua di battaglia e per difendersi pensa che la migliore strategia sia l'attacco.
Questa gente che ha deciso di rinunciare ai suoi sogni, e pretende che tutti si rinunci, per cosa poi?
Per creare un mondo di scontenti, di uniformati, di persone sole, in compagnia delle loro paure, per l'apppunto.
E Gipsy?
Gipsy ha la pretesa, ora come mai, di entrare nella favola di S, come una fatina. Sono o non sono la fatina del Plastic?Sono o non sono piena di stelle tatuate?
Quindi parimpampù, come abbiamo imparato quando eravamo fate nane tutte di rosa e Pupi Solari vestite: la mia magia è questa mia dolce amica.
Voglio che tu ti veda come ti vediamo noi.
Che tu impari a fregartene, anzi scusa: a
F R E G A R T E N E
Di tutto quello che non siamo noi, noi che siamo il tuo esercito dell'Amore, noi che forse abbiamo nomignoli e soprannomi da boschetto della fantasia - Ciccio, Gipsy, Pacco, Micio, Gigio e via dicendo per intenderci.
Ma che ti vogliamo bene e credimi: sei top.
Ma sei così brava che lasci senza fiato.
Se così brava che non devi mai e poi mai arrenderti alle indecisioni e alle paure altrui.
Alza la testa bambola, è il momento di brillare, di vivere, di seguire ciò che i tuoi sogni stanno aprendoti, come strada e percorso di vita.
Mai mai mai dubitare della tua forza.
Credici fino in fondo, perché noi crediamo in te.
E ce lo devi: ce lo devi di mettere tutte le tue foto nei musei e nelle riviste più importanti così che poi facciamo una delle nostre feste, anzi meglio, un gipsy picnic a base di mojito, da ridere fino a stravolgerci.
Quindi mia cara S, rock it on babe!
Il finale di questa favola sarò sempre io  a scriverlo, ma sei tu a deciderlo: vorrei tra sei mesi raccontare che la nostra eroina sta brillando più di una di quelle stelle che mi incanto a guardare.
Vorrei scrivere e saperti felice, innamorata di un uomo vero e del tuo lavoro, che poi è il sogno divenuto realtà.





Ed ecco nel frattempo una ricetta che segna la fine di questa storia.
Che tu possa gustarla mentre tagli i fili che ti trattengono dall'essere specialmente unica.
Il plumcake marmorizzato delle principesse
Nel carrello della spesa:

200 gr di farina
200 gr di zucchero
100 gr di burro fuso, freddo.
15 gr di lievito
cioccolato tritato qb
1 cucchiaio di vaniglia
4 uova a temperatura ambiente
100 ml di latte
Andiamo ai fornelli:
Montare le uova con lo zucchero per circa 10 minuti.
con una spatola per non smontare l'insieme, inserire lievito, burro fuso, vaniglia, latte  e farina.
Versare il contenuto in uno stampo da plumcake foderato di carta da forno.
con delicatezza inserire il cioccolato spolverizzato e con movimenti delicati e sfioramenti leggermente mischiarlo nell'impasto.
Informare a 160°C in forno pre riscaldato per circa 50 minuti.
Happy ending to be continued...

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