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C’era una volta in America… e c’è ancora!

Creato il 20 ottobre 2012 da Emeraldforest @EmeraldForest2

C’era una volta in America… e c’è ancora!“C’era una volta in America”, capolavoro di Sergio Leone, torna questo fine settimana al cinema e lo fa con 6 scene in più, mai viste prima d’ora. Vi conviene dare subito un’occhiata ai cinema della vostra città: si tratta davvero di una bella occasione, più unica che rara, sia per chi l’ha già visto, sia per chi non l’ha visto mai, per godersi al meglio questa pellicola davvero speciale. Nel cast: Robert De Niro, James Woods e Elizabeth McGovern.

“C’era una volta in America” ha avuto una storia molto sofferta, fatta di versioni (più o meno) mutilate rispetto alle originali intenzioni dell’autore. Un’altra particolarità di questo magnifico film di Leone è che la storia non segue un preciso ordine cronologico, ma un ordine di intimi collegamenti, lo stesso che regola ricordi, pensieri e associazioni della mente.

Sulle note delle splendide musiche di Ennio Morricone e sullo sfondo di una magnifica Brooklyn di inizio secolo, Sergio Leone ci immerge magistralmente in situazioni e personaggi in cui non potremo fare a meno di identificarci, ma senza che il tutto perda il realismo e l’universalità proprie al tempo stesso di questo bellissimo “racconto”.

Molti tendono a definire “C’era una volta in America” un film criptico, uno di quei film che non si vogliono far capire del tutto. Molti tendono a sminuire soprattutto la seconda parte, quella maggiormente ambientata nel presente e in cui ci sono vicende purtroppo di scottante attualità anche ai giorni nostri, sia in America che in Europa. Forse non è semplicemente chiaro ad alcuni che il capolavoro di Leone gioca legittimamente con registri, tempi, toni e tipologie di accadimenti molto differenti, proprio in qualità di “racconto cinematografico”, come dice il titolo stesso e come suggerisce anche il teatro delle ombre cinesi.

Raccontereste mai una storia di giovani newyorkesi negli anni Trenta allo stesso identico modo e con lo stesso identico “stile” di una storia di un vecchio che indaga sul proprio passato alla fine anni Sessanta?



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