ma ogni tanto è domenica.
E ogni tanto si può bere cioccolato.
Non la pietosa densa e dolciastra cioccolata dei bar, che pare un budino fallito, né quelle cose con cacao solubile già zuccherato, magari...
ecco, ma ci vuole poco uguale, solo qualità.
La cioccolata da calda per me era, bambina a Venezia, due varianti, quella da Zorzi, latteria tenuta da due vecchietti dai capelli bianchi, che la facevano buonissima e con (a parte o sopra) la panna MONTATA A MANO, ragazzi, dopo non si può mangiare l'altra, è finita. Inoltre ottimi "storti" cioè cialde da accompagnarsi alla panna.
Poi morirono pensionarono chiusero. Cambiò gestioni, restano solo le bellissime piastrelle in un luogo anonimo in calle dei Fuseri.
L'altra era a casa, alla vigilia di Natale o a Natale e a Pasqua (con la focaccia dolce pasquale appena sfornata vedi fig.), come colazione, e in pochissime altre occasioni invernali.
La mamma ci raccontava che di vigilia, per mantenere il mangiar di magro, con i bussolai (ciambelle dolci lievitate all'olio) la cioccolata la si faceva col latte. Vari anni dopo, io e mia sorella ci provammo e ci venne una cosa assai poco saporosa, la abbandonammo con disprezzo.
Basta.
Di recente, dopo aver aggiunto un po' di cacao al caffè turco (portato da Istambul, ne riparleremo che è tradizione di famiglia pure quello), ho riprovato il cioccolato fatto con l'acqua. Miracolo!
Ecco come fare
INGREDIENTI:
cacao amaro (di stra-ottima qualità, il Venchi vale la pena), tipo 3 cucchiaini Stra-stra-colmi a testa
zucchero (bianco, ma se volete l'integrale che sia vero, non quello biondino che è caramellato e non integrale o grezzo) 3 cucchiani ma rasi e scarsi da far pena ... insomma la metà del cacao
acqua, quella che serve a sciogliere il cacao e lo zucchero da frane broda densissima, non crema, ma nemmeno liquido e lieve (evidentemente chi vuole può usare il latte)
un pentolino
un cucciaino
TEMPO
5 minuti
ALL'OPERA
mettere il cacao nel pentolino
mettere lo zucchero
aggiungere a poco a poco l'acqua, mescolando acché non si creino grumi
mettere sul fuoco, SEMPRE mescolando
al primo bollore, quando si gonfia, allontanare il pentolino dal fuoco, aspettare che cali e poi rimetterlo sul fuoco, mescolando.
al secondo bollore, quando si gonfia, allontanare il pentolino dal fuoco, aspettare che cali e poi rimetterlo sul fuoco, mescolando.
al terzo bollore, quando si gonfia, allontanare il pentolino dal fuoco, e lasciarlo calare. Mescolare. sussurrare una formula magica e versare nella tazza (bianca, ha da essere bianca al suo interno).
La cioccolata così fatta deve essere poca, una specie di caffè molto lungo, un caffè americano coro: è potenza pura!
NESSUN ADDENSANTE
a voi scegliere se aggiungere aromi, cannella o altro, io la preferisco pura. Accompagnarla con biscotti poco dolci o un maritozzo semplice. Certo, la panna montata ci lega, ma forse eccede.
Invece dopo una piccola tazza di questa cioccolata (meno dolce è meglio è) siete pronti per passeggiate, escursioni, avventure e sogni... se siete in compagnia, bene!
Se da soli ecco un fumetto che ci andrebbe bene, se lo traducessero in italiano, dal francese.
È un racconto lungo in forma di libro, si legge il tempo di berla piano. Anche dal titolo si intona alla domenica. L'autore è italiano, friulano, Manuele Fior. Ha appena ricevuto un importantissimo premio ad Angoulème, se non questo leggete qualcos'altro di suo...
La cioccolata così la potete bere ancora per poco, poi inizia il caldo, ma d'estate fatela stare a lungo nel frigo, magari fatta con il latte e più leggera, e sentirete che delizia.