Magazine Diario personale

Caccia al tesoro

Da Whitemary
Scrivo sotto le coperte per non svegliare mia sorella e provo un misto di sensazioni: non so se sentirmi come i bambini nascosti nei loro fortini di cuscini, o come un uccello in gabbia. È un periodo in cui vago tra gli opposti: in questo caso libertà data dalla fantasia e prigione di ferro, ma molti altri sono i terreni su cui cammino. Sono un viaggiatore errante, sono un disperso in terra straniera, sono un pellegrino. Cerco la mia via di fuga, cerco la strada giusta, cerco il cammino. Nel mio cercare, vorrei però essere anche capace di fermarmi. Vorrei sedermi sul ciglio della strada e aspettare. Osservare chi passa, seguire con lo sguardo altre gambe che procedono veloci, soffermarmi su quelle più lente. Vorrei provare a essere un' indicazione stradale: per di qua, ancora 2 chilometri e hai raggiunto la meta, attento al fosso, dai la precedenza a chi arriva da destra. Un banale cartello che stabilisce lo scorrere del mondo. La direzione è da lui data, basta cogliere le informazioni. "Seconda stella a destra, questo è il cammino. E poi dritto fino al mattino".B.

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