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Caccia alle baby gang di Chiaia

Creato il 17 febbraio 2014 da Makinsud

Controlli serrati effettuati nelle ultime settimane da parte dei carabinieri della Compagnia Centro e della Radiomobile di Napoli nei pressi delle scuole del quartiere Chiaia (ma non solo), allo scopo di contrastare il fenomeno delle “baby gang” e dell’illegalità diffusa tra i giovanissimi, hanno portato come risultato diversi giovani denunciati e/o arrestati colti in flagranza di reato.I casi, purtroppo, sono numerosi. Poche settimane fa, sono stati individuati due ragazzi, uno di 19 anni e l’altro di appena 15 anni, che da qualche tempo erano diventati il terrore dei ragazzini di Chiaia, per scippi e furti ai danni dei loro coetanei ed in particolare di quei gruppetti che di solito si riuniscono in comitiva nei pressi del liceo nel quartiere napoletano. Un rito che ormai si ripeteva a cadenza settimanale con minacce e percorse a cui si aggiungeva la rapina. Fino a quando uno dei minorenni rapinati, stanco delle vessazioni subite, ha incrociato sul famosissimo e diffusissimo social network, Facebook, il profilo del ragazzo più grande.

Un lavoro bene accurato quello dei due ragazzini, studiato nei minimi particolari. I due ragazzi prendevano di mira le loro vittime, puntavano i gruppetti di ragazzini e con la forza si facevano consegnare tutti i beni di valore, ma come accennato, uno dei minorenni derubato però ha pensato di fare una ricerca su Facebook ed ecco che è riuscito a trovare il suo rapinatore, guardando la foto della sua homepage lo ha riconosciuto. Così, dopo aver raccontato tutto ai genitori, è scattata la denuncia ai carabinieri che ha consentito loro di individuare subito i piccoli malviventi mettendo fine ai furti.

baby gang

Il quartiere e la città in generale, non sono nuovi a notizie di cronaca i cui protagonisti, purtroppo, sono ragazzi minorenni o poco più che maggiorenni. Durante il lavoro capillare svolto da parte delle forze dell’ordine, sono stati arrestati negli ultimi giorni altri tre diciassettenni, tutti incensurati, per rapina aggravata a coppiette ignare. In sella a due motorini e col viso coperto da un passamontagna o da sciarpe, avvicinavano le coppie ferme nelle loro auto per rapinarle dopo averle minacciate con una pistola. I colpi sono stati effettuati nella zona dello stadio San Saolo e tra via Cattolica, via Giustiniano e via Piave. I tre giovani malviventi si sono fatti consegnare denaro, borse, telefoni cellulari ed effetti personali. Dopo che le vittime hanno chiamato il 112 e descritto accuratamente i loro aggressori, i carabinieri si sono messi alla ricerca dei tre ragazzini. Due gazzelle hanno intercettato gli scooter, è stato inutile il tentativo di fuga. Una volta perquisiti, i militari hanno trovato addosso ai ragazzi due pistole finte, un passamontagna e parte della refurtiva. Sequestrati gli scooter e restituiti gli oggetti alle vittime, gli arrestati sono stati accompagnati nel centro di prima accoglienza per minori dei Colli Aminei. Sono in corso indagini supplementari per capire se i tre ragazzi si sono resi protagonisti, in precedenza, di rapine simili.

Ormai i consueti illeciti legati al codice della strada e non solo, che emergono dagli ultimi controlli durante la movida nella zona di Chiaia  denotano un quadro davvero preoccupante. I militari hanno inoltre sanzionato altri 6 minori alla guida di altrettante “minicar” per violazioni al codice della strada, tutte concernenti l’incolumità alla guida: il non rispetto del semaforo rosso, la guida senza cinture di sicurezza, veicoli non conformi alle prescrizioni di sicurezza, trasporto non autorizzato di più persone. Altre 15 persone, tra cui un minore, sono state denunciate per guida senza patente (mai conseguita) e 5 giovani, di età compresa tra i 19 e i 22 anni, sono stati segnalati alla prefettura quali consumatori di sostanze stupefacenti, sorpresi durante i controlli, in possesso di cocaina e marijuana.

carabinieri

Il campionario di reati di cui i giovanissimi si macchiano è diventato dilagante. Il fenomeno è diffusissimo a livello nazionale, la cronaca di tutti i giorni ne è piena ma purtroppo vi sono alcune aree geografiche che se trascurate o addirittura abbandonate da interventi di carattere sociale, rischiano di diventarne un bersaglio debole.

Secondo alcune teorie socio-pedagogiche il fenomeno delle “baby gang” affonda le radici nella psiche dei soggetti più giovani, “quando la fonte di una frustrazione non può essere controllata, l’aggressività si rivolge verso un obiettivo meno forte, in modo tale da essere sopraffatto”. Ma secondo il mio modesto punto di vista, bisognerebbe intervenire prima che un minore riesca ad entrare in una “baby gang”, magari rinforzando nei giovani la percezione dei valori morali e la distinzione tra bene e male.

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