Cade il governo sull'Iva, che non è la Zanicchi, amica e sostenitrice di Silvio Berlusconi, bensì dell'imposta sul valore aggiunto che sta aprendo un baratro tra il Pd e il Pdl.
"La decisione assunta ieri dal Presidente del Consiglio dei Ministri Enrico Letta, di congelare l'attività di governo, determinando in questo modo l'aumento dell'Iva è una grave violazione dei patti su cui si fonda questo governo, contraddice il programma presentato alle Camere dallo stesso Premier e ci costringerebbe a violare gli impegni presi con i nostri elettori durante la campagna elettorale e al momento in cui votammo la fiducia a questo esecutivo da noi fortemente voluto. Per queste ragioni, l'ultimatum lanciato dal Premier e dal Partito Democratico agli alleati di governo sulla pelle degli italiani, appare irricevibile e inaccettabile. Pertanto ho invitato la delegazione del Popolo della Libertà al governo a valutare l'opportunità di presentare immediatamente le proprie dimissioni per non rendersi complici, e per non rendere complice il Popolo della Libertà, di una ulteriore odiosa vessazione imposta dalla sinistra agli italiani" Così, Berlusconi nel suo profilo Facebook dichiara aperta la crisi di governo, quello stesso governo che voleva in un primo momento salvare affermando di sapere "che in questo momento la stabilità è fondamentale" e di guardare, dunque, "agli interessi del Paese e non ai nostri". Una frase che oggi il Cavaliere non intende rispettare così come Letta non ha rispettato i "patti di governo" con l'aumento dell'Iva.
In una nota firmata da Angelino Alfano, Nunzia De Girolamo, Beatrice Lorenzin, Maurizio Lupi e Gaetano Quagliariello si legge "Rassegniamo le nostre dimissioni anche al fine di consentire, sin dai prossimi giorni, un più schietto confronto e una più chiara assunzione di responsabilità".
Per citare una delle canzoni della Zanicchi, pensiamo sia il caso, per l'Italia, di rivolgersi ad una zingara per sapere che futuro avrà!
Antonella Di Pietro