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cadute, paure e vittorie

Creato il 21 febbraio 2014 da Valeskywalker @valeskywalker
Due settimane fa
Sono stanca, svuotata dalla pena di assistere  la bimba  in ospedale da giorni e poi rientrare e cercare di dare alla piccola il sorriso e le coccole di mamma che ha aspettato tutto il giorno.
Rientro in una casa ordinata e pulita, ben diversa da quella lasciata al mattino. Avevo avvertito Lena della situazione della bimba per sms e la signora ha fatto ben piu' del suo normale lavoro, questa volta. Ci sono anche pile di vestiti piegati che al mattino erano semplicemente mucchi di roba accatastata sui letti, i letti sono stati cambiati e le lenzuola sono gia' state lavate e asciugate. Sul tavolo di cucina c'e' un pacchetto di cioccolatini con scritto "Per Bea".
La piccola corre ad abbracciarmi, me la porto sul divano per dare un'occhiata alla posta e informare le amiche della situazione della grande.
Cerco su youtube il video della prima esibizione di Carolina  alle Olimpiadi di Sochi.
Musica, danza, grazia, ma con quella  velocita' unica del pattinaggio, che porta ad osservare con la massima concentrazione e il fiato sospeso, dimenticando tutto per pochi intensi minuti.
Ricaricata.
Comincio a giocare con la piccola che ridera' fino al minuto prima di crollare, solo a mezzanotte.
Sette ore prima del prossimo taxi per l'ospedale, per un altra giornata di veglia, di non si sa ancora quante giornate cosi'.
Due giorni fa
La  bimba grande e' tornata dall'ospedale una settimana fa, nel frattempo il pediatra arriva a trovarci perche'  la piccola sta male. La disidratazione in questi casi e' il problema principale ed evitarla significa lottare contro il tempo, anzi fermare il tempo: ore a tenerla in braccio, bloccarla con una mano e con l'altra inserire nelle piccole fauci la siringa dosatrice riempita di pochi milliltri d'acqua, ogni cinque minuti, ora dopo ora dopo ora dopo giorno dopo notte.
Carolina sta andando alla grande in questi giorni, dopo  le cadute olimpiche passate sarebbe cosi' giusto che si portasse a casa la medaglia, l'unica che le manca.
Uno sguardo sulle notizie.
sms "Lena tuo figlio sta bene?"
sms "Per ora si" 
Il Senator torna a casa bianco come un cencio.
Hai sentito di quel che sta succedendo?
Poco, stavo dando l'acqua a goccino alla piccola, ma ci sono  morti?
Per ora dicono 9 ma in realta' potrebbero essere gia' almeno 50. Ho visto due ragazze camminare con una bandiera ucraina sporcata di rosso, ma il loro viso esprimeva ancora piu' dolore, rabbia, paura.
Metto la pccola nel suo letto: ha bevuto 700 ml in 20 ore, non e' disidratata ma e' cosi' mogia da sembrare una bambola di pezza, le manine calde e molli tonfano sulla coperta.
Come sta?
Spero di non dover  portarla al pronto soccorso domani per farle far la flebo di reidratante.
Andiamo a dormire, e' gia' mezzanotte.
La grande ha mal di pancia da coccole.
Notte corta.
Ieri
Interpretiamo la stessa scena per ore e ore, ogni cinque minuti: la piccola che piange disperata ma ormai senza lacrime, la madre che le infila in bocca altri 5ml di acqua, sperando che in qualche modo si avvii una ripresa.Sono sfinita.
Lena e' pensierosa ed e' cosi' strano vederla non sorridere, non sembra la stessa persona. Cerca le parole per raccontare mentre rigira il cucchiaino nel caffe'. Di settimana in settimana quando viene a sistemare la casa, prima preparo il caffe' e parliamo un po' in un misto di polacco italiano e aiutini dal dizionaro italiano - russo. Ogni volta racconta un pezzo in piu' di se' e di quello che sta succedendo nel suo paese adottivo.
Maxim ha vent'anni, e' grande e grosso, e' diventato un grande sportivo quanto e' rimasto affettuoso con lei, si sentono tutti i giorni via sms anche se da due anni  si vedono solo nelle due vacanze l'anno che l'accademia militare concede ai cadetti: in quelle due occasioni lui torna a casa da Kiev, lei da Varsavia, dove facendo le pulizie guadagna meglio che a far la farmacista, il mestiere per cui si era laureata in Siberia, da ragazza, prima di innamorarsi di quel soldato ucraino che le e' ancora accanto, da poco trasferitosi a Varsavia con lei.
Le cose non stanno andando bene a casa, c'e' sempre piu' corruzione, la gente e' stufa e vuole davvero quell'indipendenza che si pensava raggiunta con la rivoluzione arancione.
Oggi pero' e' diverso, e' un giorno difficile per Lena, ha passato l'ultima settimana a consumarsi di paura perche' non puo' fare nulla per proteggere il figlio che ormai non e' piu' un bambino piccolo da prendere in braccio e portarsi via. Ed e' arrivato l'sms che dice sono stati messi in stato di allerta. Che potrebbe ricevere l'ordine di agire militarmente contro il suo popolo, non a sua difesa. Lena sa che basterebbe una chance di liberta' all'Ucraina per diventare a sua volta un paese come e' diventato la Polonia.Lena sa che molti ucraini orientali si sentono piu' russi, mentre quelli occidentali si sentono piu' europei. Lena sa che e' solo una questione di soldi: il presidente non vuole scontentare l'altro presidente, quello che conta davvero, e che pretende di tenere in pugno un paese anche se in teoria non e' piu' parte del suo per utilizzarne le risorse. L'altra mano che non e' stretta a pugno, e' appoggiata sui rubinetti del gas, siamo ancora a febbraio.
A ognuna si stringe il cuore per l'altra, energie materne avvilite contro eventi esterni, virus e dittatori, contro cui non esista medicina.
Mentre io continuo goccia a goccia a dar da bere alla piccola, Lena ricostruisce una casa nuovamente bella, pulita e ordinata, facendo come al solito un po' di piu' di quel che le avevo chiesto. Ci salutiamo  abbracciandoci, lei spera che la piccola stia meglio presto, io spero che suo figlio non si trovi in una situazione grave nei prosismi giorni
Pochi minuti dopo la piccola si alza e con le manine inequivocabilmente mi fa capire che vuole mangiare, inizia a giocare con la grande, di colpo la normalita' che ho sperato tornasse ogni volta che le ho messo in bocca 5ml di acqua e' qui, ora.
Accendiamo la finale di pattinaggio artistico donne: le bimbe sono incantante dallo spettacolo, battono le mani e io aspetto, come tantissimi, Carolina.
Mi si e' chiuso lo stomaco e ho sperato che non cadesse come se fosse la mia migliore amica, in quel momento. Forza, sei brava, sei forte, ce la devi fare questa volta, non cadere, prenditi quella medaglia, te la meriti, ti sei rialzata dopo le cadute e questo e' il tuo momento.
Le bimbe applaudono la vittora della Princessa sul gihiiaccio, io sono felice perche' ogni giorno ci sono donne che affrontano difficolta' cosi' come nello stesso giorno ci sono donne che vincono le proprie difficolta', e non importa di che tipo siano perche' non ci sono difficolta' di serie a e di serie b: ho sempre creduto che non solo fa bene confidarsi quando si attraversa un momento difficile, ma fa bene anche essere felici quando le altre ce la fanno.
Davanti all'ambasciata ucraina di Varsavia si stanno accumulando candele e fiori, i legami anche di sangue tra questi due paesi sono troppo forti per non tornare velocemente indietro di soli 30 anni quando anche qui si combatteva per la liberta'.
Ritorno alla mia vita quotidiana, sperando che anche Lena e la ragazza di questo video e tutte le donne che affrontano dei momenti difficili, conquistino la loro medaglia.
cadute, paure e vittorie
For to be free is not merely to cast off one's chains, but to live in a way that respects and enhances the freedom of others.
Nelson Mandela
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