Ogni volta che mi accingo a vedere un vecchio film con protagonista Nino Manfredi so già che mi capiteranno due cose: riderò e mi commuoverò a ritmi alterni.Mi sono sempre chiesta il motivo per il quale questo grandissimo attore non venga mai annoverato tra i grandi interpreti del cinema italiano. Risuonano stentorei i nomi di Sordi, Mastroianni, Gassman, De Sica e mai e dico mai Manfredi. Io l'ho sempre trovato immenso e perfetto nei ruoli scomodi dell'italiano che si barcamena per racimolare quei pochi soldi necessari per sopravvivere in un Italia povera ma misteriosamente felice nella sua miseria. Il suo essere orgogliosamente italiano mi ha sempre commosso e allo stesso tempo divertito. Insomma per me è stato un attore davvero straordinario e questo film non fa altro che confermarlo.In questo caso Manfredi interpreta un pover'uomo che vende abusivamente caffè e cappuccini sopra i malandati treni delle Ferrovie dello Stato. In questo viaggio tra fumo di sigarette e miseria, durante una fredda notte invernale, ci vengono presentati spaccati di vita quotidiana: gli amanti che si danno appuntamento sempre sulla stessa tratta per consumare il loro frettoloso rapporto, la suora che accompagna dei bambini, dei lavoratori che fanno la spola da una città ad un'altra e tanti altri. Questa strana routine viene bruscamente interrotta dai controllori che ricevono l'ordine di bloccare il nostro venditore abusivo per truffa ai danni dello Stato. Come finirà? Bisogna vedere il film per apprezzare anche il finale, degno di questa Italia, indecisa tra il seguire le leggi e l'impossibilità quasi genetica di farlo veramente.Un ottimo film per riflettere.Voto 7,5
Magazine Cinema
Ogni volta che mi accingo a vedere un vecchio film con protagonista Nino Manfredi so già che mi capiteranno due cose: riderò e mi commuoverò a ritmi alterni.Mi sono sempre chiesta il motivo per il quale questo grandissimo attore non venga mai annoverato tra i grandi interpreti del cinema italiano. Risuonano stentorei i nomi di Sordi, Mastroianni, Gassman, De Sica e mai e dico mai Manfredi. Io l'ho sempre trovato immenso e perfetto nei ruoli scomodi dell'italiano che si barcamena per racimolare quei pochi soldi necessari per sopravvivere in un Italia povera ma misteriosamente felice nella sua miseria. Il suo essere orgogliosamente italiano mi ha sempre commosso e allo stesso tempo divertito. Insomma per me è stato un attore davvero straordinario e questo film non fa altro che confermarlo.In questo caso Manfredi interpreta un pover'uomo che vende abusivamente caffè e cappuccini sopra i malandati treni delle Ferrovie dello Stato. In questo viaggio tra fumo di sigarette e miseria, durante una fredda notte invernale, ci vengono presentati spaccati di vita quotidiana: gli amanti che si danno appuntamento sempre sulla stessa tratta per consumare il loro frettoloso rapporto, la suora che accompagna dei bambini, dei lavoratori che fanno la spola da una città ad un'altra e tanti altri. Questa strana routine viene bruscamente interrotta dai controllori che ricevono l'ordine di bloccare il nostro venditore abusivo per truffa ai danni dello Stato. Come finirà? Bisogna vedere il film per apprezzare anche il finale, degno di questa Italia, indecisa tra il seguire le leggi e l'impossibilità quasi genetica di farlo veramente.Un ottimo film per riflettere.Voto 7,5
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