Ibarbo fino alle 15 di questo pomeriggio aveva realizzato un solo gol in stagione, al Milan il 10 febbraio scorso. Non quella che si può definire una stagione indimenticabile per il colombiano che, però, segnerà in rosso sul suo calendario il 10 marzo 2013: prima tripletta in serie A che sancisce, di fatto anche la salvezza del suo Cagliari. Peccato che i tifosi sardi non abbiano potuto godersi la storica giornata sugli spalti. La Samp non l’ha mai vista e, soprattutto, non ha mai preso Ibarbo: la squadra di Delio Rossi ha giocato i primi 10′, poi è sparita e ha lasciato campo libero al colombiano e ai suoi compagni.cellino c’e’ — Il Cagliari si presenta con due novità rispetto alla formazione prevista alla vigilia: Sau paga il periodo poco brillante e si accomoda in panchina (al suo posto Thiago Ribeiro); Murru, occupa il ruolo di laterale sinistro per Avelar acciaccato. La Sampdoria, invece, è proprio quella annunciata, con icardi ed Eder di punta e Palombo centrale della difesa a tre; Maresca sostituisce lo squalificato Krsticic e torna il vertice basso a centrocampo. I sardi fanno riscaldamento con una maglietta speciale con uno slogan inequivocabile: “Rossoblù figli di un Dio minore”, in polemica per la vicenda di Is Arenas, ancora una volta tenuto chiuso a tutti i tifosi. Sulle tribune vuote, anche la foto di Cellino sul seggiolino a lui riservato con scritto: “Il presidente sempre presente”.scheggia impazzita — Nel primo tempo è sostanzialmente un Ibarbo show: il colombiano è assolutamente incontrollabile da una difesa della Samp piuttosto statica. I blucerchiati partono anche bene, ma il Cagliari alla prima occasione passa, guarda caso proprio con Ibarbo, che al 18′ conclude una bella azione collettiva dei suoi compagni: ottimo cambio di campo a trovare Thiago Ribeiro, il brasiliano d’esterno serve l’inserimento di Ekdal, ma la respinta di Romero finisce sui piedi del colombiano, a cui resta solo da appoggiare in rete. Il Cagliari dopo il vantaggio non si ferma: Ibarbo al 42′ salta anche Romero e mette in mezzo, Palombo salva; un minuto più tardi, invece, un suo diagonale spaventa l’estremo difensore argentino ma si spegne sul fondo di poco.sempre ibarbo — Nei primi 45′ Samp non pervenuta dalle parti di Agazzi, che si sporca i guanti solo su un calcio d’angolo che Eder calcia direttamente in porta, senza però riuscire a sorprendere il portiere rossoblù. Sarà l’unico intervento della sua partita, visto che non rientra dagli spogliatoi a causa di uno scontro di gioco nel primo tempo non completamente assorbito (al suo posto entra Avramov). Il canovaccio della partita, però, non cambia dopo l’intervallo: al 4′, infatti, è ancora Ibarbo a presentarsi davanti a Romero ed allargare il tocco sotto, ma al 7′ il colombiano (lasciato ancora tutto solo a centro area su azione da calcio d’angolo) controlla bene e scarica in rete un bolide incontrollabile.gli epurati — Rossi vede che i suoi non sono in partita: troppo molli, poco reattivi e, soprattutto, decisamente sbadati in difesa. Sotto di due reti, però, il tecnico blucerchiato cerca qualche soluzione alternativa davanti: doppio cambio al 10′, fuori Maresca ed Estigarribia (mai in gara) dentro Munari e Soriano. Che la mossa non sortisca un effetto grandioso, e che la giornata della Samp non sia di quelle eccezionali, lo testimonia un dato inequivocabile: fino al 19′ del secondo tempo, Icardi non ha ricevuto un solo pallone giocabile. E proprio al 19′ l’argentino, toccato duro qualche minuto prima, lascia il campo al connazionale Maxi Lopez. E’ tutto inutile, perché al 27′ la difesa blucerchiata si perde ancora Ibarbo che, questa volta di testa su splendido assist di Cossu, batte ancora Romero. Al 30′, Pulga sostituisce il colombiano, e questa forse è la prima e unica notizia positiva del pomeriggio di Delio Rossi. Nel finale, Eder (l’ultimo ad arrendersi e l’unico sufficiente nella Samp) costringe al fallo da rigore Rossettini (espulso), Maxi realizza. Il gol della bandiera, però, non addolcisce la pillola per i blucerchiati. Al triplice fisc