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#calciofemminile: intervista a Valentina Giacinti – Da Napoli a Mozzanica sognando l’azzurro

Creato il 24 aprile 2014 da Simo785
Valentina Giacinti in azione contro la Scalese

Valentina Giacinti in azione contro la Scalese

Oggi abbiamo il piacere di ospitare al Bar Frankie, Valentina Giacinti, giovane attaccante classe 94 del Mozzanica. Incontro Chiara a Mozzanica, in un bar del paese dove le ragazze della prima squadra si trovano prima degli allenamenti. In campo è osso duro per le difese avversarie ma fuori dal campo si dimostra una ragazza semplice e solare. Mi accoglie sorridente, scambiamo due parole e dopo l’imbarazzo iniziale, anche da parte mia, ci sediamo per cominciare l’intervista. Valentina inizia a giocare a calcio in una squadra maschile e poi, una volta raggiunta l’età limite per giocare con i ragazzi, passa all’Atalanta femminile con la quale esordirà in Serie A. Seppur giovanissima, vanta già un paio d’esperienze lontano da casa. La prima la vede protagonista a Napoli, nella scorsa stagione, dove realizza 17 gol e conquista un bellissimo quinto posto in campionato mentre la seconda la vede protagonista negli Stati Uniti con l’AC Seattle. A inizio stagione passa al Mozzanica dove sta disputando un’ottima stagione. Nell’ultima giornata di campionato vinta dal Mozzanica contro il Valpolicella, Valentina ha realizzato il suo 18esimo gol, superando così i 17 gol realizzati la passata stagione con il Napoli. E ora conosciamo meglio Valentina.

 

Intervista a cura di Andrea Grasso

- Ciao Valentina. Com’è nata la tua passione per il calcio?

Ciao Andrea. La mia passione è nata grazie a mio papà che giocava a calcio. Ad accorgersi di questa mia passione è stato lui perché quando mi faceva un regalo, ad esempio una bambola, la prima cosa che facevo era staccargli la testa e ci giocavo prendendola a calci. Da lì ho iniziato a giocare con i maschietti, così mio papà mi ha portato all’Entratico (squadra di calcio maschile, ndr) e ho fatto un po’ di anni finché potevo, poi sono andata in una squadra femminile.

 

- Calcisticamente sei cresciuta nell’Atalanta Femminile con la quale hai fatto il tuo esordio in Serie A. Che ricordi hai degli anni passati nell’Atalanta e come ricordi il tuo primo gol?

Il ricordo che ho dell’Atalanta è il gruppo che mi ha fatto crescere molto. A volte c’erano periodi in cui le cose non andavano bene, ma ho imparato molto anche da quei momenti e sono cresciuta. Insieme abbiamo vinto il Torneo Arco di Trento, che secondo me è uno dei ricordi più belli con l’Atalanta, vincendo contro il Bardolino 5 a 3. 

Valentina Giacinti con la maglia del Napoli

Valentina Giacinti con la maglia del Napoli

 

- Nel 2012 passi al Napoli. Come mai questa scelta?

Nel 2012 ho scelto di andare a Napoli per provare un’esperienza lontana da casa. All’inizio ero un po’ impaurita però è stata la scelta più bela che potessi fare perché sono cresciuta molto sia dal punto di vista caratteriale, sia dal punto di vista calcistico. 

 

- Oltre al Napoli c’erano altre squadre che ti cercavano?

Sì, mi aveva cercata il Mozzanica ma ho dovuto rifiutare all’ultimo.

 

- Il Napoli termina il campionato al 5° posto e tu realizzi 17 reti su 29 partite. Come valuti quella stagione?

Con il Napoli abbiamo fatto un bel campionato arrivando quinte e non mi aspettavo di fare 17 gol. È stata una stagione importantissima perché ho avuto molte richieste e sono stata soddisfatta per quello che sono riuscita a fare.

 

- Il progetto del Napoli era molto ambizioso ma poi si sono verificati alcuni problemi e a fine stagione molte calciatrici hanno cambiato maglia. Ora il Napoli è terzultimo in campionato. Un tuo pensiero sulla situazione attuale e su quella passata.

Quest’anno il Napoli non è messo bene in campionato e mi dispiace tanto perché le ragazze di Napoli tengono molto alla loro maglia e quest’anno stanno lottando su ogni pallone per riuscire a prendere punti.

 

- Nell’estate del 2013, prima di ritornare a Bergamo nelle file del Mozzanica, vai negli Stati Uniti, nell’AC Seattle. Che differenze hai notato rispetto al campionato italiano?

Nel 2013 sono andata in America e ho fatto una stagione veramente importante. Anche se di pochi mesi mi sono trovata dove il calcio conta e ho avuto una bella esperienza. La differenza che ho notato è che in Italia c’è molto maschilismo e il campionato di Serie A non è molto seguito, nonostante ultimamente il movimento stia crescendo.

 

Vaentina Giacinti con la maglia dell'AC Seattle

Vaentina Giacinti con la maglia dell’AC Seattle

- Quali sensazioni ricordi?

Dell’America ricordo che le avversarie erano ben formate e per vincere un contrasto dovevo metterci tutta la forza necessaria.

 

-Quanto è stata importante per te quell’esperienza?

Per me è stata un’esperienza importantissima anche perché ho anche avuto una chiamata da parte di un college americano per andare a studiare negli Stati Uniti e per giocare a calcio ma la necessità di tornare a casa però era tanta.

 

- Il 17 luglio 2013 passi ufficialmente al Mozzanica. Felice di essere ritornata a casa?

Mi dispiace aver lasciato Napoli perché eravamo veramente un gran gruppo però dopo un anno distante da casa volevo riavvicinarmi, infatti, quando ho firmato con il Mozzanica, ero veramente felice. Il Mozzanica mi voleva fortemente, più di ogni altra squadra, tra cui il Verona, il Chiasiellis, il Riviera. Mi seguiva già da due anni e alla fine ho deciso di tornare “a casa”.

 

- Il Mozzanica è una squadra giovane con alcune calciatrici molto esperte come la Schiavi. Dove può arrivare e quanto può crescere questo Mozzanica?

Credo che il Mozzanica possa crescere molto anche grazie all’esperienza di ragazze come Schiavi e secondo me, continuando con questo gruppo e acquisendo sempre più esperienza, il Mozzanica può puntare tra i primi posti.

 

- Qualche settimana fa avete perso il derby con il Brescia. Cosa ne pensi di questo Brescia e che differenze hai trovato rispetto alla partita di Coppa Italia, dove avete vinto per 1-0?. Hai visto un Mozzanica in crescita?

La partita con il Brescia l’abbiamo persa ma siamo state influenzate molto dall’espulsione e da quel gol preso a fine primo tempo perché la partita era apertissima. Claudia Mauri ha preso una traversa ma se la palla fosse entrata, sarebbe cambiata la partita.
Rispetto alla Coppa Italia non cambiava molto, forse qualche elemento nel Brescia, ma la grinta e la determinazione erano uguali. Probabilmente il Brescia non ha dato così tanta importanza alla Coppa Italia.

 

- Quest’anno con le grandi avete sempre disputato ottime partite ma non avete raccolto punti. Che cosa manca alla squadra per fare quel salto di qualità in termini di risultati? 

Quest’anno abbiamo sempre fatto belle partite con le grandi però ci manca quel pizzico di esperienza in più per saper buttare dentro la palla, un calcio di punizione per sbloccare la partita. Il Tavagnacco, infatti, ci ha battute con una punizione, in una mischia. Le grandi hanno questa potenzialità di mettere dentro la palla anche se non fanno ottime partite, rispetto a noi che magari facciamo grandi partite e poi le perdiamo.

 

Valentina Giacinti in acrobazia

Valentina Giacinti in acrobazia

- In Coppa Italia avete raggiunto i quarti di finale dopo aver battuto le rivali storiche del Brescia e il Valpolicella. Come vi state preparando alla partita?

In Coppa Italia siamo ai quarti di finale e adesso ci stiamo concentrando sul Verona perché è una partita importantissima e perché la società ci tiene molto a vincere la Coppa Italia. Comunque non sarà semplice perché anche il Verona punta solo alla Coppa Italia visto che non può più raggiungere la Champions League. Noi faremo di tutto e speriamo che stavolta ci giri un po’ di fortuna.

 

- Capitolo nazionale. Un pensiero alle azzurrine dell’Under 17 che sono arrivate terze al Mondiale in Costa Rica.

Sono rimasta stupita da questa under 17 perché sono arrivate terze e hanno giocato un gran mondiale e bisogna fare i complimenti a queste ragazze che ci hanno creduto fino alla fine.

 

- Come avete accolto la vostra compagna Garavelli?

Nicole Garavelli l’abbiamo accolta con una gran festa. Le abbiamo fatto una torta con una sua foto e le abbiamo fatto un applauso molto lungo che l’ha fatta emozionare.

 

- In nazionale hai giocato con l’under 17 e poi con l’under 19. In Italia però non è prevista l’under 21. Pensi che possa servire allo sviluppo del calcio femminile in Italia istituire l’under 21?

Secondo me sì, lo sviluppo può aumentare con l’under 21. Le ragazze come me che aspettano la nazionale maggiore, intanto, possono giocare nell’under 21 però purtroppo non c’è quindi bisogna aspettare la maggiore.

 

- L’anno scorso hai vinto il Golden Girl Awards come migliore giovane under 19. Quali sono i tuoi prossimi obiettivi calcistici?

I miei prossimi obiettivi sono quelli di aumentare i gol in stagione ogni anno e puntare alla nazionale anche se secondo me è ancora presto perché ci sono tante ragazze molto brave che possono far parte della nazionale. Penso che sia giusto che siano convocate quelle con maggiore esperienza.

 

- Qual è stato il momento più importante della tua carriera calcistica?

Per ora è stato il passaggio a Napoli perché sono cresciuta caratterialmente e calcisticamente. È un’esperienza che porterò sempre nel cuore.

 

Valentina Giacinti e Daniela Sabatino (attaccante del Brescia)

Valentina Giacinti e Daniela Sabatino (attaccante del Brescia)

- Chi è il tuo idolo (maschile o femminile)?

A livello femminile, la calciatrice alla quale m’ispiro è Daniela Sabatino mentre a livello maschile ce ne sono parecchi. Ti direi il solito Ronaldo però mi piace molto la grinta di Vidal e ovviamente il mio Del Piero, quello per forza.

 

- Che cosa manca al calcio femminile italiano per raggiungere i livelli di altri paesi europei?

Secondo me manca la visibilità perché l’impegno di noi ragazze c’è, come c’è nel maschile. Mancano poi gli sponsor, l’attenzione mediatica e la professionalità nel senso che all’estero si allenano 7 giorni su 7, le società hanno una palestra loro. Noi per esempio facciamo tre allenamenti più una seduta di palestra. La seduta in palestra però, la fanno solo le ragazze che hanno tempo e non lavorano.

 

- Cosa si può fare secondo per far apprezzare di più questo sport? 

Per apprezzare di più questo sport bisogna vederlo, viverlo e poi giudicarlo, senza dire “Vabbè ma tanto sono ragazze”.

 

- Qual è il tuo sogno nel cassetto riguardo la vita privata?

Sinceramente non saprei, è molto difficile, però un sogno in particolare direi essere serena nella vita.

 

Ringrazio Valentina, per averci concesso un’oretta del suo tempo. Per me è stata un’ora davvero piacevole anche perché ho avuto la fortuna di conoscere non solo una delle migliori giovani del nostro campionato ma soprattutto una bellissima persona.

Da me e da tutti gli amici del Bar Frankie, un caloroso in bocca al lupo a Valentina il prosieguo della stagione.


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