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Calder, il doodle e i giochi

Da Maestrarosalba
Ci sono artisti che a scuola Primaria non ci entrano, per una serie infinita di motivi.  Perchè l'arte per i piccoli è impostata per conoscere le tecniche, relegata semmai alla conoscenza superficiale di pochi artisti, quelli più conosciuti. Eppure ci sono personaggi che meritano di entrare nella sfera conoscitiva dei bambini, uno di questi è Alexander Calder celebrato oggi da Google con un doodle interattivo. Non ripeterò qui la storia di questo ingegnere ed artista, altrettanto figlio d'arte, basti ricordare che nella sua lunga carriera artistica hanno trovato posto nelle sue produzioni anche i giocattoli, ispiratori di un'attività circense cui lo stesso Calder aveva partecipato, e ispiratore  ancora oggi di compagnie di teatro, alcune attive anche in Italia.  E del resto basta guardarle le sculture di Calder per intuire che il gioco ne è parte integrante: gioco, materia, aria e volume collaborano in fluidi oggetti che cambiano con il movimento.  E cosa è il gioco nella mente di un bambino se non un oggetto che prende forma, si plasma in funzione di una momentanea idea, per poi tornare altro ancora con l'aggiunta di materiali impropri, con l'assemblaggio di parti  impiegate a beneficio della fantasia? Ecco a scuola questa parte artistica dei bambini si perde, perchè nessun programma e nessun obiettivo didattico contempla che nel gioco nasce non solo l'arte ma anche la tecnica e la scoperta. In Italia possiamo trovare un unica opera di Calder a Spoleto.
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