Biblioteca Digital Hispanica, Res/51. Evangeliario de París, para uso de Carlos, Duque de Angulema. 16th century
Questo, io credo, sia l'antecedente storico ed iconografico dell'albero di Natale: un albero simbolico, ricco di personaggi della storia dell'Antico Testamento che da una radice (nel caso in questione il patriarca Iesse, antenato del re Davide) conducono a Cristo.
Ed eccolo il roseo bambinello, che era (e ancora, forse, è o "dovrebbe essere) al centro della festa, in braccio alla mamma. Nudo come simbolo di umiltà ma anche di purezza primigenia. In braccio a lei, bianca e oro, con una corona in testa, da regina.
Questa fantastica miniatura, elegantissima nei sui toni di blu lapislazzuli, bianco ed oro, porta con sé le radici immaginifiche e storiche di una festa che i secoli hanno tramandato fino a noi.
Porta in sé anche tutta la sintesi e l'abbondanza del Natale: i colori regali (in questo caso i colori regali francesi) sono ricchi ma allo stesso tempo sobri e anticipano, se così vogliamo dire, la luce, la neve e il cielo terso dei dicembrea a venire.
Siccome anche l'universo delle immagini risponde ad una legge simile a quella della conservazione della massa dell'universo fisico, per cui "nulal si crea e nulla si distrugge", a buon ragione possiamo pensare che questo è l'antecedente dell'albero di Natale.
Della sua immagine, per lo meno, del suo simbolo.
Una raccolta di doni che conduce, in una inarrestabile ascensione, verso il dono per eccellenza, quello della luce.
La luce della stella che ne decora la punta; la luce delle luminarie natalizie. La luce che dopo il giorno più breve, quello del solstizio torna a illuminare il mondo.
E qui, in questo simbolico albero della salvezza, la luce come "luce vera che illumina le genti".