Dopo aver letto il post La sincerità del brand, potresti chiedere a questo punto:
D’accordo, allora scrivo la lista delle mia qualità. E poi? Che ci faccio, la birra?
Se con una semplice lista riesci a fare la birra, i miei complimenti: chissà cosa realizzeresti con un elenco telefonico… Quello che deve essere chiaro è che costruire un brand significa affrontare un processo anche lungo, che dovrebbe mettere da parte timidezze e paure.
Parliamoci chiaro: se guardi ancora la televisione (dritta: se guardi troppa televisione non sarai mai uno scrittore di valore. O lei, o la scrittura. Se scrivi, a saltare è la tua vita sociale. E la televisione dovrebbe essere la prima a essere messa da parte), sai bene che ci passa di tutto.
Autori o autrici che sono lì senza altro merito che avere un ufficio stampa potente. Se dovessero contare sulla forza della loro scrittura, sarebbero a invecchiare su Facebook condividendo lì le loro “opere”.
Guarda che ti sento:
Tu dici così, certo. Lo vorresti avere un ufficio stampa che…
Alt. Basta così.
Intendiamoci, una buona volta. Se la pensi in questa maniera hai un problema. Non hai ancora bruciato i ponti. Consideri l’auto-pubblicazione un ripiego, e la costruzione di un brand l’amaro calice da ingollare.
Non ci siamo affatto. Ripeti 100 volte, e poi torna qui:
L’auto-pubblicazione non è un ripiego.
Ehi, hai fatto presto.
Hai il pieno controllo su ogni aspetto della produzione del tuo libro: prezzo, diritti, e via discorrendo. Quello che ti dovrebbe togliere il sonno non è perciò:
Come faccio a farmi notare da un editore?
Bensì:
Quello che ho scritto è onesto? Interessante?
Se la risposta a queste domande è “Sì”, allora dovresti lavorare per permettere alla tua opera di avere l’opportunità di trovare dei lettori.
Certi autori il cui computer dovrebbe essere scaraventato dalla finestra, vendono, ricevono recensioni lusinghiere, e il massimo della tua ambizione sarebbe…
Entrare a far parte della cerchia che li foraggia? Suvvia!
Cambia ambizione. Crea il tuo brand, appunto!
Prima la storia, poi il lettore