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"cambiera'": correndo verso una nuova alba

Creato il 11 dicembre 2010 da Alessandro @AleTrasforini
Un giorno, ormai molto lontano, chiesero ad Albert Einstein le ragioni per cui si erano scoperti gli atomi ma non i mezzi per controllarli. Si era arrivati talmente in profondità nello studio dell'infinitamente piccolo, per cui era lecito che l'umanità intera godesse di qualche immaturo delirio di onnipotenza.
A questa domanda, la sua risposta fu lapidaria e fulminante:
"E' semplice, amico mio: perchè la politica è più difficile della fisica."
Tale affermazione è un contributo tratto da un'intervista rilasciata al "New York Times", datata 22 aprile 1955.
Allo stesso modo, oggi, l'arte politica si prefigura come un insieme di virtù dalle soluzioni indecifrabili.
Rimanendo nell'iperurano delle idee e ideologie, guardando alla realtà italiana ci si chiede con sempre maggiore disillusione come e cosa sia possibile fare per cambiare rotta.
Cosa si possa fare per cambiare orizzonte, in chi si debba credere per sperare in un lavoro sicuro, in un ambiente rispettato.
Ci si chiede da qualche pulpito ascoltare le prediche, ricevendo ormai da qualsiasi parte schiaffi di incoerenza senza precedenti.
Arrivati al punto di costituire nuovi precedenti in giurisprudenza relativamente alla corruzione ideologica in seno ad alcuni incerti di partito, larga parte dell'Italia si chiede come e quanto sia possibile fare piazza pulita di un osceno status quo.
Dai fatti recenti emerge un'Italia impaurita, senza passioni ma solo affetta da compulsioni.
Emerge un Paese affetto da disturbi ossessivi, giustamente ripetitivi, come salire su gru per protestare contro un lavoro inesistente od affollare scuole ed edifici pubblici per far sentire una voce che fatica moltissimo a venire fuori.
Eppure, nonostante tutto, la politica è una disciplina che va oltre qualsiasi arte disposta ad analizzare il reale.
Le radici della fisica prevedono formule matematiche disposte ad approssimare il reale svolgersi di semplici situazioni: dal movimento di un piede al volare di un missile aerospaziale, tutto è fisica o fisicamente analizzabile.
Allo stesso modo, in un devastato quadro privo di futuro come quello italiano, è necessario chiedersi cosa sia politicamente analizzabile o realizzabile.
"[...] di questi tempi si vende qualsiasi cosa anche la verità [...]" scriveva Neffa nella sua canzone Cambierà.
In tempi di compravendite mescolate a voti ed ideali, la verità sembra un traguardo irraggiungibile e non analizzabile.
"[...] celebriamo il momento e il tempo che verrà [...]"  continuava a scrivere, perseguendo forse un sogno che oggi pare politicamente molto difficile da realizzare.
Costruire un qualcosa che non sappia solo di alternativa, ma anche di svolta: è questa la missione vincente che la sinistra deve inseguire per riaccendere sogni ormai morti nell'elettorato ormai esclusivamente potenziale?
Cambierà veramente qualcosa?
Citando ancora una volta Neffa, "[...] io stringo i pugni e mi dico/ che tutto cambierà/ per ogni vita che nasce/ per ogni albero che fiorirà/ per ogni cosa del mondo finchè il mondo girerà [...]"
Appuntamento rimandato a quando la politica saprà tornare ad analizzare il mondo che la circonda; magari meglio della fisica stessa.


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