Peregrinos…
Esperienze di Cammino. Dopo la notte a Manjarìn questa potrebbe essere addirittura più forte. Se stai facendo il Cammino può infatti accadere che dopo 11km dalla partenza mattutina tu venga assalito da un atroce ricordo: non aver ritirato i panni appesi ad asciugare nell’albergue di Ponferrada!
Il murales che saluta i pellegrini all’uscita di Ponferrada
Poca roba per fortuna: 1 maglietta e 2 paia di mutande. Il problema sta nel fatto che quelle due mutande costituivano il 66% della mia dotazione d’intimo. E 3 meno 2 fa 1 (quelle che indosso). Impossibile tornare indietro per recuperare le dimenticanze, psicologicamente sarebbe la fine e getterei al vento un’intera giornata di Cammino. Villafranca del Bierzo (meta odierna) dovrebbe essere un paese un po’ più grande per cui non dovrei avere problemi a comprarne.
Solo che poi arrivi a Villafranca, fai la doccia, lavi le mutande di cui sopra e sei costretto ad andare in cerca di un supermercato indossando solo pantaloncinie maglietta. Pantaloncini aderenti tra l’altro, quelli per andare a correre, che offrono dettagliate prospettive del tuo arnese anche a riposo, figuriamoci in caso di erezione. Alla faccia di qualsiasi canone estetico e di pudore.
Nubi minacciose sulla spiaggia fluviale di Villafranca
Però dopo un po’ che cammini ti accorgi che di negozi non ne incontri, non hai idea di dove comprino le mutande in questo paese, non sai neanche come si dice “mutande” in spagnolo, nè per una volta puoi fare affidamento alla gestualità per farti capire, visto che con le mani finiresti per puntare lo sguardo dell’interlocutore proprio LI’.
Negli albergue si dorme così
Allora ti fiondi nel primo supermercato che trovi, dall’altra parte del paese, con un dislivello pazzesco rispetto all’albergue ed hai percorso tutta la strada in discesa, nonostante le gambe facciano male, aggrappato all’ultima speranza. Mentre sei dentro inizia a grandinare e tu pensi alle tue uniche mutande pulite, appese ad asciugare, come le loro sorelle lasciate a Ponferrada.Nel supermercato hanno solo alimentari per cui non rimane che comprare la solita baguette, il solito chorizo, un paio di birre fredde ed attendere il destino con rassegnazione, ma almeno con la pancia piena. Per tornare in albergue evito di riattraversare Villafranca del Bierzo in salita sotto la grandine chiedendo un passaggio in auto ad una coppia di clienti del supermercato, ignari del segreto che celo sotto quel sottile strato di
pulpo alla gallega!!!
acrilico nero. Ma si dai, sono abituati ai pellegrini qui. Forse.Adesso sono le 20, piove ancora ed indosso un paio di pantaloni lunghi (i pantaloncini ormai svolgono funzioni da boxer). Sul Cammino ci vuole spirito di adattamento. Solo i monti del Bierzo mi separano dalla tanto agognata Galizia. Il fatto che la regione conclusiva del percorso si avvicini lo si nota anche dalla cucina. A pranzo infatti ho degustato il primo piatto di pulpo alla gallega che attendevo con tanto ardore. La brutta notizia è che per i prossimi tre giorni attraverserò solo micropaesini di montagna. Trovare delle mutande sarà un’impresa. Quasi come scalare O’Cebreiro domani, l’ultima grande salita prima di Santiago.
PASSI: 34.975 PASSI DALL’INIZIO: 915.919
KM: 25,5 KM DALL’INIZIO: 668,6