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Campagna elettorale o gara a chi è più incredibile?

Creato il 31 ottobre 2013 da Laperonza

 

Un panorama sempre più grottesco in vista delle amministrative.

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Non so più a chi credere cantava Biagio Antonacci a Sanremo nell’ormai lontano ’93. Questa canzone mi è tornata alla mente stamane guardando i giornali che parlano del Paesello. Sia la frase che il testo ci stanno a pennello. Con l’apertura, forse un po’ troppo anticipata, della campagna elettorale, sancita dallo storico Consiglio Comunale del 21 ottobre in cui è stata sfiduciata l’amministrazione Gismondi, si è aperta anche una gara a cercarsi e ricrearsi una credibilità forse perduta e, nell’affanno di presentare un’identità politica il più possibile neutra e affidabile prescindendo dagli steccati ideologici, si rischia di cadere precipitevolissimevolmente nel ridicolo.

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Avrà un bel da fare Gismondi, infatti, a far credere al proprio elettorato e a quello che intende conquistare, sottraendolo agli altri, che la sua coalizione sarà guidata da un puro spirito civico, senza l’ingerenza dei partiti se, non appena arriva a Montegranaro una delle personalità più a destra che abbiamo in Italia, Gianni Alemanno, si fionda nella sala e si siede tra le personalità invitate. Sarà difficile dimostrare agli elettori che non si è né di destra né di sinistra quando alcune delle persone più vicine all’ex sindaco sono gli organizzatori dell’incontro con l’anch’egli ex sindaco ma della Capitale.

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Non sarà facile trascinare a proprio favore quei voti di sinistra che si stanno corteggiando affannosamente tramite l’ausilio di qualche pesante ex piddino riciclatosi in altra forma. Del resto Gismondi non ha mai nascosto le sue tendenze fortemente destroidi, lasciando anche qualche sospetto sulle sue simpatie verso l’estrema destra dando spesso, troppo spesso, appoggi immotivati ad iniziative di gruppi extraparlamentari noti per le loro coreografie nazistoidi e per i modi piuttosto violenti. Da quel che si vede dai fatti più che dalle parole, se la lista sarà civica non lo saranno le mentalità, con buona pace degli ex di sinistra di cui sopra che, nel loro piccolo, come mentalità non scherzano.

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Allora forse appare più credibile l’inversione a U di Gianni Basso che dichiara di essere sempre stato di sinistra però passando per Forza Italia e quant’altro? Forse, così come la sua dichiarazione di non volersi candidare, cosa alla quale, tutto sommato, possiamo anche credere, vista la machiavellica capacità tattica del quattro volte sindaco. Del resto Basso era di sinistra, è nato socialista e si è spostato verso destra passetto passetto percorrendo quasi tutto l’arco costituzionale. Oggi, che i confini non ci sono quasi più, che i fascisti vanno a braccetto coi comunisti, c’è poco da scandalizzarsi se Basso torna di sinistra e si dichiara socialista e liberale, mischiando il diavolo con l’acqua santa. Che poi il candidato sindaco possa essere un altro è credibilissimo, ma c’è da vedere che ruolo avrà il grande “vecchio” della politica paesana in quello che ne nascerà.

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Vogliamo allora dare credibilità alla lista Stranamore? Forse, tutto sommato, è quella meno strana, non fosse che, con tali distanze ideologiche e culturali, in assenza di un progetto, la convivenza mi pare complicata. E di progetto sembra che ancora non si parli. Se poi davvero Basso non si candiderà, una lista nata come l’anti-basso per eccellenza cosa utilizzerà da collante tra le personalità opposte che la compongono? Storicamente al fianco di Ubaldi sono piroettati personaggi autodichiaratisi anti-democratici e lo stesso Ubaldi non ha mai nascosto simpatie per personaggi del ventennio. Insieme ci saranno ex comunisti nemmeno tanto ex e, addirittura, esponenti di SEL. Si può fare, ben inteso, ma ribadisco l’importanza del progetto che deve essere forte, dettagliato, credibile, condiviso e, soprattutto, scrupolosamente osservato. E qui la vedo davvero dura.

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Ho lasciato 5 Stelle per ultimo, come sempre. Molti mi accreditano simpatie per il movimento, forse perché molti miei amici e persone a me vicine vi si stanno spendendo. Sbagliato. Chi mi segue sa che sono sempre stato fortemente critico con loro, anche se li guardo con interesse perché rappresentano l’unica reale novità. Sono credibili? Ancora non so, sulla carta forse, sentendo e vedendo quello che fa e dice Grillo direi di no, sulla buona volontà e la reale voglia di fare qualcosa di buono sì. Vedremo. Ma, per il momento, ricìto Biagio: non so a chi credere.

Luca Craia


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