Un sabato…al pesto!
E cominciamo da qui, allora. Ma dal pesto dei bambini.
Siamo a Genova, ovviamente, nei Saloni di Palazzo Ducale.
Alle 9 e 30, mentre i partecipanti al campionato mondiale di pesto si affollavano ai banchi della reception e attendevano nervosamente l’apertura delle grandi porte del Salone del Gran Consiglio, nella bella sala del Piccolo Consiglio i bambini si sfidavano all’ultima foglia di basilico.
Concentrati e attenti alle parole delle maestre, assediati da genitori ansiosi e da trepidi nonni, fotografati e filmati per decine di future domeniche con i parenti, i piccoli, serissimi, hanno scelto, dosato, pestato. Benissimo!
Guardateli!
Mi dai una tua fogliolina? Prego, figurati, prendi pure!
Aspetta che sbircio un po’ come fai tu…poi mi metto d’impegno!
Chi troppo e chi poco…
Concentrato e molto professionale….
E alla fine…la foto ricordo!
Si è lavorato davvero tantissimo…qualcuno ha bisogno di riposare!
qualcuno, invece, accenna una riverenza!
Nello splendido Salone del gran Consiglio, i “grandi” sono già schierati! 100 partecipanti pronti alla gara! Ne verranno scelti dieci, che si sfideranno nel pomeriggio nella finalissima!
I concorrenti vengono da ogni angolo del mondo, parlano lingue diverse, amano lo stesso pesto!
Anche le età sono differenti
La più anziana è la signora Alfonsina: preparerà il pesto nel mortaio di famiglia, giunto moltissimi anni fa dalla Sardegna. La mamma di sua nonna, mi racconta, vi ha preparato il pesto per la famiglia Canzio Garibaldi, di cui era cuoca.
Ma chi ha detto che fare la food blogger sia un’occupazione sicura? A volte si rischia, eccome!!!
I temibili, inflessibili giudici sono schierati
Pronti via!
In pochi minuti si diffonde nell’aria un profumo inebriante… gli oli essenziali dei pinoli abbracciano l’aroma intenso delle foglie del basilico, stracciate dall’incontro con il sale. L’olio esalta la fragranza.
I giudici controllano, passando tra le file di concorrenti al lavoro
Il tempo è finito: quaranta minuti per preparare la salsa più buona del mondo!
Durante la pausa della gara, ne approfitto per correre al Porto Antico, in tempo per assistere all’arrivo della Marcia contro le mafie, di cui vi parlerò presto.
Alle 14 si riprende. Roberto Panizza, anima e cuore di Palatifini, chiama i dieci finalisti sul palco.
Tra loro, alcuni non- genovesi: una signora norvegese, in arrivo dalla splendida Bergen, un calabrese che vive in Germania, un lionese e un russo!
Il via è dato dal mitico Bruno Pizzul, innamorato di Genova e del suo pesto
La gara è intensa, come intenso il profumo che stordisce ed esalta! altri 40 minuti di intenso lavoro…
I giudici hanno deciso: il vincitore è Sergio Muto, cosentino emigrato tanti anni fa in Germania, dove gestisce una gastronomia italiana.
Ma, a costo di sembrar retorici, siamo sicuri: ha vinto Genova e il suo splendido pesto profumato. Ne son convinti anche loro!