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Campionato: klose-kone e la juve se ne va

Creato il 20 dicembre 2012 da Bagaidecomm @BagaideComm
CAMPIONATO: KLOSE-KONE E LA JUVE SE NE VALa domenica di Serie A appena consegnata agli archivi ci lascia in eredità elementi importanti di discussione ed indizi pesanti su che cosa ci aspetta da qui a Maggio se le squadre che inseguono la Juve non saranno capaci di trovare undici interpreti in grado di dare una certa continuità di risultati  e se la sfortuna (infortunio di Chiellini, ndr) non dovesse mettersi di mezzo. L'impresa va detto è di quelle titaniche. Stare a ridosso dei bianconeri equivarrebbe a portarsi a livello di un progetto già solido e vincente in un tempo pari a zero. Lo sport, però, è spesso contenitore di molte sorprese. Anche se questa domenica non sembra adatta per tirare fuori questa affermazione: si vedano gli ultimi 5' di Napoli-Bologna, con i rossoblù che ribaltano con Kone (magia in rovesciata) e Portanova il momentaneo 2-1 partenopeo di Edinson Cavani. Mazzata che va a sommarsi ai 2 punti che la disciplinare ha inflitto ai partenopei nell’ambito dell’inchiesta sulla combine tra Samp e Napoli appunto. Per un totale di 5 punti persi in poche ore. La settimana scorsa avevo scritto che il test dell'Olimpico per l'Inter al cospetto della Lazio avrebbe tratto il dado su che cosa manca (o non manca) ai neroazzurri per ambire al titolo. Dietro al gol pazzesco (per rapidità ed estro) di Klose che ha deciso il match in favore della Lazio c'è molto di più da raccontare. Le due squadre hanno passato un'ora ad attendersi l'una difronte all'altra e preferendo che l'una avesse la palla tra i piedi rispetto all'altra (Grave!). Passato il 60' quando i reparti cominciavano a sfilacciarsi è venuta fuori la solita esaltante partita con continui capovolgimenti di fronte. Da una parte Handanovic, Cassano, Milito, Palacio, Guarin e dall'altra Marchetti, Klose, Mauri, Candreva. La spunta quest'ultima col gol del tedesco. Ma in questo semplicistico commento chi se ne intende ha capito che stiamo parlando di singoli non di collettivo. All'Inter, rispetto alla Lazio, manca realmente qualcuno a cui si possa affidare la palla nei momenti caldi della partita. Un tempo c'era l'ingegner Cambiasso insieme al dirimpettaio Thiago Motta. Adesso, per limiti di età sopraggiunti e a causa del nodo Sneijder (unico nella rosa a poter agire anche da regista) i neroazzurri si sono privati dei un vero playmaker. E questo è uno scotto che si paga sul lungo periodo. Sono pochi i roadster del nostro campionato definibili come squadra, una è sicuramente la Fiorentina. Una Viola che liquida il Siena ed allo stesso tempo fa saltare la panchina a Cosmi: 4-1 perentorio che non ammette repliche. Una squadra che, passato il mini periodo di appannamento, ha ricominciato a macinare gioco e reti e si è ritrovata in casa un bomber di razza che sarà sicuramente protagonista ancora per qualche stagione: Luca Toni, doppietta per lui. Un altro team, che propone gioco, e che accetta più di tutti il fatto di poter perdere se il pallone lo tieni prevalentemente tu con i rischi del caso se scappa un errore, è la Roma. Lupa che cade in una Verona annebbiata, tant'è che aspetto ancora chi mi possa raccontare del gol all’ 86' di Pellisier: sentito, ma non visto e che ha fatto diventare verde di rabbia Zeman. Quest’anno il boemo, tra diluvi (Lazio e Parma), Balck out (Derby) e ora nebbia, non è stato proprio fortunatissimo. Il nostro augurio e che la sua Roma abbia montato le gomme da neve per non incappare in ulteriori fuoripista. Ne va del bene del campionato. C'è poi il buon Milan di questo periodo che non ha problemi nello sbarazzarsi del Pescara autore di una prova coraggiosa, ma al contempo tragicomica con Jonatas ed Abbrasucato, attaccanti della squadra abruzzese che invece di segnare due gol, tra i pali difesi da Amelia, incornano due angoli rossoneri nella loro porta. Al resto ci pensano Nocerino ed El Sharaawy. Il Milan sta rapidamente scalando la classifica è darà sicuramente battaglia per un posto in Champions, ma ciò che deve rinfrancare i tifosi, nel giorno del 113° compleanno della squadra di Via Turati, è il fatto di poter cominciare a definire il Milan una “squadra con l'anima”. Cominciano a venire fuori anche l'indole caratteriale di alcuni giocatori che sembrava essersi perduta. Nocerino sta tornando ai livelli realizzativi dell'anno scorso, Montolivo è sempre più leader, Robinho e compagnia davanti garantiscono corsa e fantasia. Da Nord a Sud, dove troviamo un’altra Squadra con la “S” maiuscola: il Catania (3-1 alla Sampdoria e altra panchina che salta: quella di Ciro Ferrara) che tra le proprie mura non sbaglia un colpo e gioca con una sicurezza ormai eccezionale. Se doveste non avere nulla da fare nei week end e siete davanti alla TV a fare zapping sintonizzatevi al Cibali, raramente non ci si diverte quest’anno. E poi veniamo alla Juve. Cosa aggiungere d'altro? 25 minuti, 3 gol. Un'intensità sovrumana, occasioni da gol su occasioni da gol e messaggio indirizzato verso chi diceva: ”Non è più la Juve dell'anno scorso, perché crea di meno.” Alt. La Juve è la stessa squadra da quindici occasioni a partita se ha una settimana per preparare l'impegno. Adesso la sfida per Conte è quella di mettere la stessa Juve vista con l'Atalanta sul palcoscenico europeo, che vorrebbe dire giocarsela con gli squadroni in notti che difficilmente la gente scorda. I giocatori e la base per fare bene ci sono a patto che la voglia di vincere resti sempre questa. Nelle altre partite del week end vince il Parma per 4-1 contro Il Cagliari. Pari tra Genoa e Torino per 1-1 e con lo stesso risultato termina il match tra Udinese e Palermo. In Prima Divisione pesante sconfitta del Como, a Bergamo, contro l'Albinoleffe. La squadra lariana subisce la doppietta di Pesenti ed il gol di Pontiggia prima che Donnarumma accorci le distanze. “Momento no” che si ripercuote pure sulla classifica che adesso vede il Como a ridosso della zona play out.
Sebastiano Paterniti

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