Magazine Diario personale

Canada. Giorno tredici. Nebbia, fari e vecchie citta’

Da Unarosaverde

Ore 19.00. Quaranta Km a ovest di Halifax.

Non scrivo ma detto guidando verso il B&B che ci ospiterà stanotte, l’ultima in terra Canadese.
Questa mattina abbiamo percorso 200 Km dal cottage a Peggy’s Cove, il faro più fotografato del Paese. I temporali previsti non ci sono stati ma al faro siamo arrivate col cielo coperto, attraverso un paesaggio brullo di brughiera e alberi bassi spuntati tra i massi di granito. Il faro stesso si erge bianco e rosso dalla pietra grigia spazzata dalle onde dell’oceano. La nebbia avvolgeva il paesino e i turisti americani e giapponesi che a loro volta avvolgevano il faro.

La strada costiera che da Halifax arriva a Lunenburg e’ chiamata “la strada dei fari” anche se, a dire il vero, ce ne sono giusto un paio. In compenso la zona e’ una rinomata localita’ di vacanze per canadesi e statunitensi: le baie, le barche alla fonda e le villette in legno ci hanno fatto compagnia per tutto il pomeriggio ma abbiamo rimpianto la spoglia, isolata bellezza delle coste meno frequentate.

Lunenburg e’ un centro abitato, protetto dall’UNESCO, di villette in legno colorato che hanno piu’ di duecento anni. Ne abbiamo percorso le vie illuminate dalla luce particolare che qui inonda ogni cosa nell’ultima ora prima del tramonto.

Annotazioni: le carreggiate delle autostrade sono puntellate da carcasse di animali morti. Da noi sarebbero Cani, gatti o nutrie, qui si tratta di animali con molto più pelo. Procioni? Castori? Di sicuro alcuni sono porcospini. Ai lati becchettano anche grossi corvi neri, imperturbabili al passaggio delle auto. Hanno un gracchiare simile ad uno sgraziato urlo umano. Le indicazioni stradali e turistiche potrebbero essere più esplicite. Le targhe delle auto personalizzate spopolano anche in Canada.


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