Magazine Italiani nel Mondo

Canberra, Melbourne e Strawberry Fields

Creato il 02 gennaio 2013 da Guidoeug @EugenioGuidotti

Melbourne, VIC, 2 gen 2013, ore 21:13, ostello

Sono ormai quasi dieci mesi che sono in Australia. In tutto questo tempo non ho mai incontrato nessuno che mi abbia detto di essere stato a Canberra. Adesso ho capito il motivo.

La capitale dell’Australia è una città progettata appositamente per lo scopo di diventare capitale. I lavori per la sua realizzazione iniziarono nel 1913. Il luogo su cui sorge è stato scelto nel 1908 ed è situato tra Sydney e Melbourne. Il motivo è che quando si stava decidendo se fare diventare capitale Sydney o Melbourne, nessuna delle due voleva cedere: entrambe pretendevano il titolo di capitale. Per terminare la contesa, si è quindi deciso di costruire la capitale tra le due pretendenti. E’ una storia che fa sorridere, ma il risultato di questa faida ha dato alla luce una delle città più vuote e desolate che abbia mai visto. Canberra, sulla carta, ha molti pregi. E’ una città costruita sulle sponde del lago Burley Griffin, un bacino artificiale appositamente creato, ed è immersa nel verde. Ci sono talmente tanti parchi che a volte la città quasi scompare. La zona parlamentare, il centro governativo vero e proprio dell’Australia, è composta da edifici imponenti circondati da ettari di alberi e parchi e affacciati sulle rive del lago. Scritta è molto più bella di quanto non risulti in realtà. E’ troppo dispersiva e le vacanze natalizie non aiutano assolutamente a creare intimità con gli autoctoni. I visitatori sono pochissimi e gli abitanti ed i politici, che la abitano durante l’anno, in questo periodo sono quasi tutti al mare o in viaggio. E’ come se in Italia fosse ferragosto: tutto chiuso, nessuno in giro e morale a terra per chi deve restare in città.

Melbourne invece è fatta di tutta un’altra pasta. L’impronta urbana è la stessa di Brisbane: una grande città situata lungo un fiume che la taglia in due. In principio non vedevo tante differenze se non nelle dimensioni, ma poi, girando, le differenze ci sono eccome. Pensavo che Sydney fosse clamorosamente la città più bella d’Australia. L’Opera House e l’Harbour Bridge difficilmente possono competere con qualunque altra struttura, credevo. Invece Melbourne compete eccome. Difficile per me poter dichiarare la vincitrice. Quest’ultima è molto più varia, ha più sfumature di Sydney. Il suo waterfront non compete con quello di Sydney, nemmeno ci prova, e questo suo non provarci e il suo sviluppo differente rende la zona portuale bella e vera. Gli edifici del centro e dei Docks sono all’avanguardia sia come architettura che come servizi, mentre dietro ad ogni angolo spuntano strane strutture, non convenzionali. Bolle verdi, piramidi sulle pareti, ancore sospese, non c’è limite alla fantasia. Spesso ho sentito dire che Melbourne sia la città più bella d’Australia. Appena arrivato una ragazza al bancone di un bar mi ha chiesto se era la prima volta a Melbourne. Gli ho risposto di sì. “Melbourne is the best city in Australia!”. Difficile decidersi. Certo è la più varia, la più europea, la più raffinata. Caffè, negozi di design, boutique di stilisti e murales sono gli ingredienti principali del quartiere Fitzroy, forse uno dei luoghi più belli della città. Qui si possono incontrare alternativi all’ultima moda e cinquantenni scalzi e coi pantaloni sdruciti fermi alla stessa fermata del tram. Il tram. Anche questo mi piace tantissimo. E’ il mezzo perfetto per questa città. Gira come una metropolitana ma è più caratteristico, più eccentrico. No questa città merita assolutamente una visita. Qui ho trovato la lavanderia più strana che abbia mai visto ed un negozio che vendeva solo macchine fotografiche Polaroid originali. Spero di ritornarci assolutamente.

Spero di ritornarci il 28 febbraio, di ritorno dalla Tasmania, dove spero di aver finalmente finito i miei 88 giorni di lavoro per il visto. Oggi ho trovato un lavoro: raccoglitore di fragole a Huonville. Fragole. Non ciliegie, o mele, o uva. No, fragole. Forse addirittura peggio dei meloni. Il lavoro dovrebbe iniziare lunedì e l’alloggio l’ho trovato in un ostello che ha tutte le camere occupate ma che fornisce un posto in tenda per 110 dollari la settimana più 7 dollari al giorno per il trasporto alla farm. E’ una rapina. Se penso che dopo aver raccolto fragole tutto il giorno devo anche dormire in tenda quasi rimpiango il mio treno abbandonato a Bourke, ma non ho trovato di meglio. Ho chiamato mille ostelli e mille farm e nessuno aveva posto o lavoro. Il 28 febbraio mi scade il visto e a me mancano 40 giorni circa. Non posso aspettare, quindi vado e spero che sia meglio di quanto pensi. Mentre lasciavo Bourke ricordo che pensavo al fatto che qualunque altra farm avessi trovato in futuro non sarebbe mai stata peggio di quella che stavo lasciando. Spero di non aver parlato troppo presto. Spero che non mi manchi Bourke.



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :