Magazine Medicina

Cancro al polmone, prima conferma del legame diretto con l’inquinamento, anche industriale

Creato il 12 luglio 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

I cremonesi possono leggere queste notizie, che riguardano anche loro come tutti i cittadini del Nord Italia, d’Europa, del mondo intero, solo su testate non controllate dall’industriale Giovanni Arvedi. Purtroppo per lui i dati di fatto ispirano ricerche scientifiche e indagini sugli effetti dell’inquinamento. Nel 2010 ben 31.051 persone hanno contratto il tumore al polmone, principale motivo di morte nei Paesi industrializzati. L’indagine pubblicata su Lancet riguarda 300mila persone di nove Paesi europei, Italia compresa. Ciò che i cremonesi non devono sapere è che un’acciaieria di seconda fusione, come l’Arvedi, è equiparata a un inceneritore, e che le tesi dei sindacati non valgono assolutamente niente rispetto alle analisi scientifiche. In fondo all’articolo citato qui sotto e al lancio Ansa, si trova la risposta dei medici per l’ambiente diffusa su un volantino in occasione dell’assemblea pubblica presso la palestra di Cavatigozzi, vicino all’acciaieria. Un volantino che di fatto preannunciava il recente incontro sulle “Uova alla diossina”.

*Tumori al polmone, prima conferma *

*del legame diretto con l’inquinamento*

*Le polveri sottili killer armati dalla finta modernità*

*Qualcuno porta il pensiero a Ugozzolo?*

http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1470204513702791

Su Lancet l’esito della maxiricerca condotta su 300mila persone di 9 paesi
europei, seguite per tredici anni di fila: la presenza delle polveri
sottili tossiche nell’aria delle città fa aumentare drammaticamente il
rischio di cancro polmonare, soprattutto per quanto riguarda
l’adenocarcinoma.

Per l’Italia sono stati monitorati cittadini di Torino, Varese e Roma e la
situazione è risultata tra le peggiori d’Europa

Ansa

Arriva la prima conferma della stretta relazione fra inquinamento
atmosferico e tumori del polmone. Il risultato si deve a una ricerca
europea pubblicata sulla rivista Lancet Oncology alla quale partecipa anche
l’Italia con un gruppo di ricerca dell’Istituto nazionale dei tumori di
Milano, guidato da Vittorio Krogh.

Il tumore del polmone rappresenta la prima causa di morte nei Paesi
industrializzati. Solo in Italia nel 2010 si sono registrati 31.051 nuovi
casi. La ricerca mostra che più alta è la concentrazione di inquinanti
nell’aria maggiore è il rischio di sviluppare un tumore al polmone.

Inoltre dalla misurazione delle polveri sottili, l’Italia è risultata
essere tra i paesi europei più inquinati.

Svolto su oltre 300.000 persone residenti in 9 paesi europei, lo studio è
il primo lavoro sulla relazione tra inquinamento atmosferico e tumori al
polmone che interessa un numero così elevato di persone, sottolinea
l’Istituto nazionale dei tumori, con un’area geografica di tale estensione
e un rigoroso metodo per la misurazione dell’inquinamento. E’ stato
misurato in particolare l’inquinamento dovuto alle polveri sottili tossiche
presenti nell’aria (particolato Pm 10 e Pm 2,5) dovute in gran parte alle
emissioni di motori a scoppio, impianti di riscaldamento, attività
industriali.

Lo studio ha permesso di concludere che, per ogni incremento di 10
microgrammi di Pm 10 per metro cubo presenti nell’aria, il rischio di
tumore al polmone aumenta di circa il 22%. Tale percentuale sale al 51% per
una particolare tipologia di tumore, l’adenocarcinoma, l’unico tumore che
si sviluppa in un significativo numero di non fumatori. Inoltre si è visto
che se nell’arco del periodo di osservazione un individuo non si è mai
spostato dal luogo di residenza iniziale, dove si è registrato l’elevato
tasso di inquinamento, il rischio di tumore al polmone raddoppia e triplica
quello di adenocarcinoma.

Le attuali normative della Comunità europea in vigore dal 2010 stabiliscono
che il particolato presente nell’aria deve mantenersi al di sotto dei 40
microgrammi per metro cubo per i Pm 10 e al di sotto dei 20 microgrammi per
i Pm 2,5. Questo studio, tuttavia, sottolinea l’Istituto nazionale dei
tumori, dimostra che anche rimanendo al di sotto di questi limiti, non si
esclude del tutto il rischio di tumore al polmone, essendo l’effetto
presente anche al di sotto di tali valori.

Il lavoro ha riguardato persone di età compresa tra i 43 e i 73 anni,
uomini e donne provenienti da: Svezia, Norvegia, Danimarca, Olanda, Regno
Unito, Austria, Spagna, Grecia e Italia.

In Italia le città interessate dal monitoraggio sono state Torino, Roma,
Varese. Le persone sono state reclutate negli anni Novanta e sono state
osservate per un periodo di circa 13 anni successivi al reclutamento,
registrando per ciascuno gli spostamenti dal luogo di residenza iniziale.

Del campione monitorato hanno sviluppato un cancro al polmone 2.095
individui. (Ansa)

*Associazione** **Gestione** **Corretta** **Rifiuti** **e** **Risorse** **
di** **Parma** **-** **GCR*

Parma, 10 luglio 2013

L’inceneritore di Parma avrebbe dovuto accendersi

*430*

giorni fa


Cordiali saluti
*

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma – GCR
Via Zaniboni 1 – 43126 Parma – Italia
Contatto Segreteria – Tel 331.116.8850 (Antonella)
http://www.gestionecorrettarifiuti.it
[email protected]
posta certificata: [email protected]

20130712-031750.jpg

20130712-031811.jpg


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :