Una nuvola bianca del peso di trenta chili, una luce (di nome e di fatto) per la piccola padroncina disabile costretta in carrozzina. Una bella storia di amicizia e affetto tra un cane golden retrive di nome Light e una bambina disabile di Palermo di nome Francesca e di appena undici anni: lei vede solo ombre, vive quotidianamente la sofferenza cui la vita l’ha costretta ma, d’ora in poi, avrà al suo fianco Light a farle luce nel buio e sostenerla nelle difficoltà, proteggendola e facendole compagnia.
Un esperimento già effettuato ed ampiamente riuscito quello dell’affiancamento di un cane come Light ai bambini disabili della scuola media di Carini (in provincia di Palermo) fortemente voluto dal preside dell’istituto Giampiero Finocchiaro. Un esperimento inaugurato circa sette mesi fa con Franco un bambino irrequieto ed iperattivo che, affiancato da Light, è riuscito a frenare i propri istinti a volte irruenti e a controllare i propri movimenti in coordinazione a quelli del cane golden retriver, dando ragione all’importanza della pet terapy.
Un miglioramento notevole quello di Franco che il preside Giampiero Finocchiaro ha così ricordato: “Ha imparato a sussurrare anziché gridare, a premiare le movenze corrette, a distinguere il positivo dal negativo nel rapporto con gli altri”.
Una ritrovata serenità che, ora, ci si augura possa riguardare anche la piccola Francesca, cui Light è stato assegnato con una procedura lanciata via Internet. La famiglia di Francesca, proveniente da Menfi e composta da mamma Carmen papà Vincenzo e dal fratellino Luigi, è entusiasta di questo esperimento e spera che Light possa regalare nuova luce all’esistenza della piccola Francesca. Sarà importante vivere in maniera attenta la fase dell’ambientamento di Light nella nuova casa cercando di favorire il più possibile il crearsi di un feeling speciale proprio con la piccola Francesca. Una circostanza che sembra essere ideale considerando il fatto che in famiglia sono già abituati ad avere un cane e che, dunque, sarà più facile coordinarsi lasciando che Light riconosca per i comandi solo Francesca, con i suoi limiti, i suoi suoni, i suoi scatti al fine di poter costruire un loro linguaggio, un loro rapporto ravvicinato.