Cani Arrabbiati
Mario Bava
Portata a segno una rapina da cento milioni ad un porta valori, quattro malviventi si mettono in fuga inseguiti dalla polizia. Braccati all’interno di un parcheggio sotterraneo, uno di loro muore freddato dai poliziotti ma gli altri tre riescono a fuggire sequestrando una donna, dopo aver ammazzato per errore la sua vicina di casa. Preoccupati perché la polizia è al corrente del tipo di macchina con la quale si sono dati alla fuga, il gruppo riesce ad impossessarsi di una nuova automobile con a bordo due nuovi ostaggi. Un padre ed un figlio malato che necessita cure mediche, sono i due ostaggi che si aggiungono alla donna. In fuga sull’autostrada, alla larga dai poliziotti, Trentadue e Bisturi, due dei rapinatori, cercano a più riprese di violentare la donna una volta che questa è stata riacciuffata da loro dopo un tentativo di fuga.
Questo unico thriller nella carriera del gran maestro dell'horror all'italiana è forse in assoluto la sua opera più brillante. Girato nel '74 non fu distribuito a causa del fallimento della casa di produzione. Il film, che si svolge per la maggior parte all'interno dell'auto sequestrata ha una resa visiva eccezionale. Il modo di girare dei primi piani combinato con la fisicità e le superbe prove degli attori sapranno far mantenere costanti le atmosfere di angoscia e claustrofobia, evocando un tocco di realismo superbo.
Don Backy e George Eastman su tutti, nelle parti di personaggi veramente brutti, sporchi e cattivi saranno aiutati nella loro interpretazione dal periodo estivo in cui si sono fatte le riprese; Sudati come dei podisti alle olimpiadi, si impegneranno in ogni maniera ad irritare i poveri ostaggi e gli spettatori con canzoni di Lucio Battisti cantate a squarciagola, barzellette sconce, gomme masticate a bocca aperta, dita nel naso e in altri orifizi femminili (le scene del tentativo di fuga di Maria e la pipì sono delle invenzioni geniali).
Solo la calma dell'autista, un sempre grande impegnato Riccardo Cucciolla, aiuterà a non far degenerare troppo le situazioni più calde, ma nel finale proprio il più mite sarà colui che saprà sorprendere meglio lo spettatore.
Imperdibile! ( dico bene Roby?)
Magazine Cinema
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