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Con "Contraband" alle spalle, il regista islandese cura gli errori della sua prima uscita americana cambiando radicalmente meta e destinazione, si rivolge esplicito ad una fetta di pubblico più larga e cede metri al suo animo blockbusteriano che, seppur mai netto e distinto, comunque si fa sentire radunando consensi a grappoli e manifestando quell'attitudine propositiva che il precedente lavoro non sognava neppure di simulare. Al confermato seguace Mark Wahlberg va ad aggiungersi allora il carisma e la mostruosa esperienza sul campo di Denzel Washington, una mossa di casting eccellente capace di formare un'accoppiata di (finti) criminali che pare esser stata unita appositamente, in maniera maniacale, per montare tutto il peso della pellicola su delle spalle resistenti e solide e su dei volti sfacciati e sbruffoni: intuizione che, come da copione, finisce per funzionare oltre qualsiasi anticipata aspettativa.
A tratti i due ostentano lo stesso affiatamento che avevano avuto John Travolta e Samuel L. Jackson in "Pulp Fiction" (la scena al tavolino del bar è un riferimento se non esplicito, quantomeno evocativo), gigioneggiano, litigano e intimidiscono cattivi compensando all'inferiore slancio di cattiveria e di autorità una dose ultra-massiccia di humour irresistibile con cui, scena dopo scena, trovano le indicazioni idonee per andarsi ad accaparrare gli spettatori stregandoli inesorabilmente. E' il loro apporto quindi a fare di "Cani Sciolti" un action adrenalinico ed instancabile, ad evitare che perda tempo e ritmo e a coprire i difetti di una sceneggiatura che sfrutta a catena moltissimi stereotipi del genere manipolandoli e riassemblandoli, però, con accattivante profilo e ingegnoso piacimento. Perché quello di Kormákur è uno script paragonabile ad una fittissima ragnatela, composto da una serie di doppi giochi che non vedono l'ora tramutarsi in tripli per poi dividersi ancora e moltiplicarsi all'infinito. Non c'è sconto per nessuno, contrabbandieri, federali e forze armate vengono posizionati ognuno sullo stesso piano e imbrattati indelebilmente attraverso una rincorsa all'ultimo ricatto e colpo di scena che mira a voler rivelare un incurabile indifferenza raggiunta ormai nei confronti della morale, della giustizia e delle regole, funzioni che han perso definitivamente il dominio sul singolo soggetto come sulle istituzioni.
Si abbandona alla legge del più furbo dunque "Cani Sciolti", ma nel frattempo non lascia che la sua etica dal sapore amarognolo passi al timone e vada a infettare il suo sangue principe dalla consistenza liquida e dal colore rosso splendente. E' attentissimo pertanto Kormákur a trattenere ferma, in scena, l'esatta dose di leggerezza e di azione, distraendosi appena un pochino perdendo il controllo nella fase finale, sulla quale con larga clemenza siamo disposti tuttavia a perdonarlo per il godimento inatteso e diffuso generosamente in gran parte della folle corsa.
Trailer:
"Cani Sciolti" uscirà al cinema il prossimo 24 Ottobre.
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