Il dibattito politico, e non solo, si accende sulla proposta parlamentare che prevede di rendere la cannabis libera. Ma non hanno altro a cui pensare?
E’ subito scontro politico sulla proposta di legge per rendere la cannabis libera. Il dibattito si è scatenato attorno al documento, presentato e già sottoscritto ieri 16 luglio da 218 parlamentari, che prevede la legalizzazione delle droghe leggere.
Evidentemente a molti il caldo non fa bene, perchè con tutti i problemi urgenti da affrontare (lavoro, disoccupazione, immigrazione, campi rom, tasse, ecc.) alcuni politici pensano di legalizzare la cannabis.
Un gruppo di parlamentari, presieduto dal Sottosegretario agli Affari Esteri, il Senatore Benedetto Della Vedova, chiede proprio che sia resa la cannabis libera per uso ricreativo. Uno schieramento trasversale, che va dal M5s al Pd, da una piccola parte di Forza Italia e Scelta Civica ai fuoriusciti Dem Fassina e Civati e Sel. Opposizione ferma di Salvini, Meloni, Gasparri, Giovanardi ed in generale dei partiti di centro destra.
Cosa prevede la proposta di legge sulla cannabis libera.
La legge consentirebbe l’uso terapeutico della cannabis (di fatto già esistente) e la detenzione per uso ricreativo di piccole quantità in casa. La marijuana si potrà coltivare a casa fino ad un massimo di 5 piante. Il divieto è assoluto per i minorenni (ma poi sappiamo come andrà a finire). Inoltre, la proposta prevede che i proventi derivanti dalla legalizzazione saranno destinati per il 5% al Fondo nazionale per la lotta alla droga.
Il progetto di legge consente, dunque, l’auto-coltivazione per fini terapeutici e saranno più semplici le modalità di consegna, prescrizione e dispensazione dei farmaci a base di cannabis. Rimangono i divieti di fumo nei luoghi pubblici (compresi i parchi) e di guida se in stato di alterazione.
Il testo dovrà affrontare l’iter del dibattito parlamentare e l’approvazione vedrà tempi lunghi, forse la conclusione si vedrà in questa legislatura.
Cosa dicono i favorevoli alla cannabis libera.
Affermano che il mercato criminale della cannabis porti miliardi di euro alle casse delle mafie e che legalizzare la cannabis significa più controllo e più soldi allo Stato. Che la cannabis non fa poi così male, che il tabacco e l’alcol fanno male uguale e, probabilmente, per alcuni aspetti anche di più. E che i soldi delle sigarette e del cognac non finiranno più nelle tasche della criminalità organizzata, ma nelle casse dello Stato.
Che il consumo della cannabis sta aumentando (8 milioni di consumatori), con lo Stato che non fa nulla, e che le sostanze che i giovani usano e fumano non sono soggette ad alcun controllo. Con la legalizzazione ci sarà la possibilità di controllare, ci sarà un divieto assoluto, previsto nella proposta presentata, per i minorenni e nei luoghi aperti al pubblico e anche nei bar.
Cosa dicono i contrari alla cannabis libera.
Ritengono la proposta allucinante, perchè la droga, anche quella leggera, fa male, e miete migliaia di vittime, perchè passare dalla droga leggera a quella pesante il passo è breve. Si permetterà ai giovani (anche minorenni, purtroppo) di farsi liberamente le canne nei giardinetti o nei bagni delle scuole. E che lo Stato spacciatore è un’enormità. La conseguenza sarà l’aumento della diffusione della droga e l’incremento dei traffici della criminalità organizzata.
Insomma, cannabis SI, cannabis NO. Personalmente, sono d’accordo per la legalizzazione della cannabis per fini terapeutici, per il resto sento di schierarmi per il NO.