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Caos in Regione, la Lega impone direttori e assessori da un settore all’altro, cala il peso di Cielle. Salta l’ex cremonese Cannatelli, via anche il direttore generale all’istruzione. E all’Ipiall Stradivari chi ci pensa?

Creato il 19 agosto 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Il Formigoni Padano

Il Formigoni Padano (Photo credit: Luca De Vito)

C’è in Regione un tourbillon di poltrone che sposta assessori e direttori generali come fossero palloni che rimbalzano da un settore all’altro. A calci. E solo per il colore politico. Gente di cui non sapremmo mai il nome se non avesse amicizie politiche arriva a farsi notare sotto le luci della città degradata, e solo per un baratto fra Lega e Cielle, o Maroni e Formigoni, secondo le interpretazioni che si leggeranno e si leggono sulle varie testate. Addirittura un musicista della band di Maroni (i Distretto 51) Johnny Daverio è impoltronato all’Asl di Varese. Che senso ha spostare un direttore della sanità a un altro settore solo perché lo dice Maroni? Certo Formigoni è inquisito, le inchieste si assommano, ma i direttori generali quando vanno sostituiti dovrebbero far posto a persone qualificate professionalmente, per competenza ed esperienza, non per amicizia e fedeltà politica al lideruccio caro. Sarebbe scandaloso in una piccola casa di riposo di provincia (come se non succedesse pure in provincia di Cremona, sì, e quanto, è tutto lottizzato dai partiti!),  figuriamoci in Regione. La

Caos in Regione, la Lega impone direttori e assessori da un settore all’altro, cala il peso di Cielle. Salta l’ex cremonese Cannatelli, via anche il direttore generale all’istruzione. E all’Ipiall Stradivari chi ci pensa?

Pasquale Cannatelli, indagato per corruzione da gennaio

Lombardia è una Regione grande come il Belgio. Questi sono posti di grande responsabilità professionale. E’ vergognoso che vengano trattati come merce di scambio. Dalle scelte di queste persone dipenderà in buona parte la qualità della sanità e dell’istruzione in una grande Regione. Che c’entrano i partiti con questo, dato che nei partiti si fa carriera non per professionalità provata?

English: Niguarda Hospital n Milan

English: Niguarda Hospital in Milan (Photo credit: Wikipedia)

La Lega Nord si è stancata di vedere i propri consiglieri regionali travolti e mandati all’ospedale dai giornalisti che chiedono spiegazioni a Formigoni in fuga. E allora si cambia. Dopo tante minacce della Lega a Formigoni, Pasquale Cannatelli se va dal Niguarda. Addio Pasquale, il manager con la valigia in mano, come non voleva essere definito quando era direttore generale dell’azienda ospedaliera di Cremona.

Cannatelli, amico personale del presidente della Regione, insomma uno di Seregno, che non voleva fare il pendolare fino a Cremona per tornare a casa a orari aspretti, lascerà libero forse già dalla prossima settimana lo scranno del Niguarda, il prestigioso Niguarda di Milano, per andare “dove mi manda Formigoni”, come diceva quand’era a Cremona. E’ un bravo direttore generale Pasquale Cannatelli? Non importa nulla. E’ indagato per corruzione da gennaio, quindi non lo si rimpiange certoo. Ma in Regione va fatto fuori per altri motivi, perché il Niguarda di Milano fa comodo a uno che è amico di Maroni. Formigoni è conciato peggio di Cannatelli ma resta dov’è. E i malati? E la qualità dell’amministrazione generale del Niguarda? E la politica regionale? Abbiamo garanzie scritte, currricula, storie professionali limpide che ci garantiscono? E’ un’indecenza meritevole di plumbeo biasimo.

Dunque Pasquale Cannatelli non è caduto in disgrazia. Gli avvisi di garanzia nel Pdl non contano: vale solo la sentenza di condanna confermata dalla Cassazione. Cannatelli deve semplicemente far posto al padano arrembante, se no la Lega molla Formigoni là per là, in mezzo alla strada coi cronisti che gli chiedono: “E questa fattura come l’ha pagata, se davvero l’ha pagata lei?”.

Non è bello. Formigoni quindi ha ceduto, tanto più per non cadere, o comunque rischiare figuracce proprio alla vigilia del celeberrimo meeting di Rimini, dove i ragazzi di cielle già non ne possono più di lui. La Lega premeva da tempo, il consenso a Formigoni vacilla e il Celeste barcolla e cede posizioni. Malamente. In modo del tutto vecchio, opaco, antidemocratico, vergognoso, nemico della grande qualità (?!?) della sanità lombarda.

Irrompe anche un altro fattore che potrebbe essere schiacciante per i cremonesi. Al posto del direttore generale della sanità Carlo Lucchina, si fa sotto Roberto Albonetti, per ora direttore generale dell’assessorato all’istruzione. Chi gli subentrerà?

Che c’entra con l’Ipiall Stradivari? Suonano il violino questi? E perché, Albonetti è un sanitario? 

Che l’espulsa dalla Lega Jane Alquati, subodorando la crescita della Lega Nord e la decapitazione di preziose testine del Pdl in Regione e nelle Asl, voglia mediare, oppure tamponare, intervenire in fretta e furia, con Paola Orini, con l’autorevole Pizzetti (ma allora perché non con Agostino Alloni, consigliere regionale Pd, in rapporti buoni con frange non inquisite della maggioranza per la correttezza delle battaglie politiche sostenute?) è comprensibile. Ma visto che lo scenario è questo…. tanti auguri. Va ovviamente cambiato lo scenario.

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