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Caos per la SCIA entro il 12 Maggio

Da Maurizio Picinali @blogagenzie

Ad oggi, su un totale di 240mila iscritti al vecchio Ruolo, soppresso con il Dlgs 59/2010, solo il 10% ha inviato il modello informatico della Scia, previsto da maggio dell'anno scorso con il regolamento attuativo del ministero dello Sviluppo economico. La procedura telematica è necessaria per poter continuare a esercitare e, solo dopo l'invio, all'agente immobiliare "riaccreditato" verrà rilasciato un tesserino ufficiale, uniforme sul territorio nazionale.
Tra le cause di questo ritardo c'è innanzitutto l'automomia interpretativa delle Camere di commercio, che agiscono ciascuna per conto proprio. Il regolamento pubblicato in Gazzetta Ufficiale a gennaio 2012, in recepimento della direttiva europea Bolkestein (2006/123/CE), oltre a definire i requisiti e le modalità per l'accesso alla professione, ha introdotto la necessità per gli agenti immobiliari già in attività (circa 50mila, il 35% dei 240mila iscritti al vecchio Ruolo) di travasare la propria posizione presso il Rea, tramite procedura telematica: un prescelto nominato per ciascuna agenzia immobiliare deve compilare online il modello della Scia, tramite un software sviluppato ad hoc da Infocamere, e "denunciare" il numero di agenti che lavorano per conto dell'impresa, i loro nominativi e la mansione. E già qui sorgono i primi problemi: «Il preposto, nominato all'interno dell'agenzia in qualsiasi forma, può essere un dipendente dell'azienda – spiega racconta Paolo Righi, presidente di Fiaip – oppure un esterno che agisce come ditta individuale e collabora con l'agenzia. I contratti di collaborazione atipici sono una realtà nella mediazione. Alcune Camere di commercio non accettano che il titolare di una ditta individuale con sede fiscale altrove, sia anche il rappresentante legale di un'agenzia».Caos per la SCIA entro il 12 MaggioIl software, infatti, rifiuta la pratica, riconoscendo come incongruenza l'intestazione di due attività imprenditoriali con sede fiscale diversa in capo alla stessa persona. «Ma nell'immobiliare capita spesso che si operi con più società sul mercato», afferma Beatrice Zanolini di Fimaa Milano, Monza e Brianza. C'è anche chi opera in città durante la settimana e, nel weekend, si sposta nella località turistica limitrofa: in questo caso bisogna dichiarare una seconda sede operativa, quindi tramite l'invio di un'altra Scia oppure no? Le risposte sono differenti sul territorio. «Non c'è uniformità nelle decisioni – racconta Righi, rappresentante anche della consulta interassociativa (Fiaip, Fimaa e Anamaa) che dialoga con il ministero dello Sviluppo economico –. Ad esempio, per quanto riguarda l'incompatibilità tra la professione di agente immobiliare e amministrazione di condominio, se la seconda viene svolta in forma societaria in alcuni casi è incompatibile. Così accade che in alcune Camere di commercio ci si può iscrivere, in altre no».
Alle incongruenze si sommano difficoltà pratiche: il software si impalla e non si riescono a contrassegnare alcuni campi; Infocamere ha rilasciato una nuova release della piattaforma pochi giorni fa; bisogna chiedere aiuto al commercialista (a pagamento) o alle associazioni di categoria; la modulista è complessa (12 fogli in fila) e le Camere di commercio faticano a rispondere ai quesiti. A Milano, inoltre, non sono ancora stati rilasciati i nuovi tesserini: «La Camera di commercio non ha ancora idea di come distribuirli – conclude Zanolini –, se bisogna andare a ritirarli o vengono inviati a casa. Nella procedura, poi, non è prevista alcuna possibilità di allegare la foto tessera, necessaria per legge». Alla camera di commercio di Milano, nel frattempo, rispondono con un generico: «Ci stiamo attrezzando».Caos per la SCIA entro il 12 Maggio
Altre Camere di commercio, invece, sono state più veloci e si sono attrezzate. Come quelle di Pisa, Varese ed anche Roma. «In molti non ce la faranno a inviare la pratica entro il 12 maggio – conclude Righi –, ma nell'ultimo incontro che abbiamo fatto al ministero ci è stato detto che non ci saranno proroghe. Nell'ultimo mese ci saranno un sacco di problemi, le Camere hanno preso sotto gamba fin dall'inizio il regolamento». Il rischio è di non poter più esercitare ma secondo Fiaip non si perdono i requisiti professionaliA Milano, nel frattempo, si allargano le maglie in vista della scadenza: la Camera di commercio ha annunciato di accogliere anche pratiche "semplificate" degli agenti immobiliari, pur di assorbire in fretta le loro domande di travaso nel Registro delle imprese. A un anno dall'entrata in vigore del nuovo regolamento, infatti, sono ancora troppo pochi quelli che hanno completato l'iter. Ecco perché l'ente camerale di Milano ha informato venerdì scorso le associazioni di categoria del cambio di passo: d'ora in poi sarà pronta ad accettare anche le autocertificazioni o le deleghe al posto della firma digitale. «Siamo stati informati delle nuove procedure – fanno sapere da Fimaa Milano – che vanno in deroga al software nazionale e, in parte, anche alla normativa». Molti agenti in attività non hanno ancora capito che il termine è perentorio per tutti, anche per gli agenti in regola con tutte le carte e polizze necessarie. «La modulistica è troppo complicata – aggiungono da Fimaa Milano – e chi ha provato ad arrangiarsi non è stato capace di scaricare il programma informatico, tantomeno di compliare i moduli online». L'associazione milanese, entro la settimana, dovrebbe inviare ai suoi associati una circolare di chiarimenti.Finora «pochissimi» agenti immobiliari del capoluogo lombardo hanno assolto la pratica. A Monza e Brianza la Camera di commercio ha registrato 15 aggiornamenti (sono più di 300 le imprese di mediazione associate sul territorio solo a Fimaa). L'autonomia interpretativa della norma fa sì che oggi, a ridosso della scadenza, la fretta consenta alle Camere di commercio di accettare pratiche light in deroga agli obblighi introdotti per legge. Uno per tutti quello di allegare alla Scia i formulari e i moduli utilizzati per l'attività di mediazione: «La ratio della norma – spiegano gli uffici tecnici di Fimaa Milano – era quella di creare una banca dati nazionale della modulistica, a garanzia del consumatore che così può verificarne la correttezza». L'obbligo di depositare i formulari, in realtà, è sempre esistito ma non è mai stato una garanzia: «I fogli venivano timbrati, ma dentro potevano esserci anche 10 clausole vessatorie a danno del cliente, nessuno li controllava», aggiuge. Il rischio è che nemmeno stavolta si riesca a uniformarli, avviando una loro revisione dinamica, a livello TRATTO .da sole 24 0re.it di Michela Finizio del 27 Marzo 2013


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