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Capitolo 32

Da Blackvinylblues @blackvinylblues

Forse dovrei abituarmi a queste sorprese. In fondo non so ancora dove siano finiti Florian e Marty. Penso che tornerò in albergo, mi prenderò un caffè e andrò al palazzo del governo, o del sindaco, al comune, o quel che è.
Non lo ricordo, e non ho voglia di cercare anche quello nei diari.
Immerso nei pensieri, sono già davanti alla reception. Stanza 131. Grazie.
Chiamo l’ascensore, prima di pensare che potrei fare un salto ora al bar, e dopo andare in stanza.
Un caffè lungo. Grazie.
Gioco con la chiave tra le dita, e penso a Ralf sindaco, quindi chiedo al barista:
- Ma dove si trova l’ufficio del sindaco?
- E’ in Klosterstaße, 1.
- Capisco.
In realtà ora ricordo dov’è, devo solamente orientarmi, di nuovo. Saranno venti minuti a piedi.
- Comunque penso sia occupato.
- Ancora?
- Come?
- Niente, niente. Una cosa tra me e me.
Sorseggio lentamente il caffè, mentre stranamente i pensieri si dileguano, invece di addensarsi, ed è come se mi concentrassi solo sul caffè. Arrivato al fondo, mi chiedo cosa vorrà dire quel fondo, per chi lo sa leggere. Buffe superstizioni. Scrollo le spalle e questo fa sorridere il barista.
Pago e m’incammino.
Venti minuti di cammino passano in fretta, se ti ricordi la strada. Io la ricordavo poco alla volta, palazzo dopo palazzo. Il fatto che sia diventata una bella giornata, mentre ero in albergo, migliora il tutto. L’unico pensiero è che non sono tornato nella mia stanza a rinfrescarmi. Non fa niente.
Arrivo, e subito entro quasi inosservato. Strano, dato il mio abbigliamento.
L’ufficio di Ralf è al secondo piano, e ha una spaziosa anticamera.
La segretaria mi nota e dice gentilmente:
- Scusi, cerca il sindaco?
- Sì, gli dica che è qui un vecchio amico, dica “Black Vinyl”.
Mi guarda perplessa, a ragione, ma dice comunque il nome nel telefono.
- Dice che può entrare.
Esce. Nel vedermi ha un evidente sobbalzo. Riconosco che l’avrei avuto anch’io, se non avessi visto la foto.
- Entra, su.
- Grazie.
Mi siedo.
- Cosa ci fai qui?
Spiego tutto.
- Cazzo. Pesante.
- Tu invece? Come ti ritrovi a fare il sindaco?
- Sai, dopo il periodo dei nostri affari, ho pensato che non sapessi fare molto…iniziai a uscire con una ragazza che frequentava circoli politici dei Verdi ed eccomi qui, dopo vent’anni.
- Capisco…e gli altri? Florian? Marty?
- Florian non ho onestamente idea di dove sia finito. Marty insegnava all’università di Monaco, l’ho incontrata per caso una decina di anni fa.
Marty all’università?
- Vorrei sapere se ti ricordi di qualche Johnny, o qualche Frank, o qualche Franz del periodo in cui facevamo affari? E’ importante.
- Onestamente no…non ricordo moltissimo di quel periodo…i nomi poi…
- Dai, non fa niente, grazie lo stesso.
- Se vuoi venire a trovarmi, sono qui.
- Mi hanno detto che sei sempre occupato.
- Sì, ma come vedi, tu sei fortunato. Ciao.
- Ciao.
E’ ancora una bella giornata.



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