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Capitolo 50

Da Blackvinylblues @blackvinylblues

19 Febbraio 1985

- Florian, dopo il lavoro dobbiamo parlare – gli dissi.
- Certo, ma avvisi tu mia moglie?
- Uff, dammi il telefono – feci in maniera rapida.
- Pronto? Signora Schneider? Suo marito può stare mezz’ora di più fuori stasera? Dovremmo parlare. Ok? Grazie mille. Visto? Non è stato poi così difficile.
Usciamo. Era ancora tutto innevato, e il fumo ci usciva dalle bocche. Il freddo era pungente. Una solita giornata invernale.
Arriviamo al bar più vicino. Non era il nostro solito, ma con solo mezz’ora, non si può pretendere di più. Ordiniamo due caffè neri con un goccio di vodka.
- Di cosa mi vuoi parlare?
- Di Marty.
- In effetti vi ho visti andare via dal pub ieri sera insieme…
- E’ successo proprio quello che pensi.
- Ah!
- Il problema è che non sono soddisfatto. Non è stato come volevo.
- Non è mai come vuoi con Marty. Conosco il tipo di persona. Scommetto che tu volevi averla, anche solo per una notte. Invece tu non puoi, puoi solo averne un briciolo per sempre, ma sai che deve andare.
- Non proprio. Diciamo che era ubriaca e non tanto mi è piaciuto che lo fosse, tanto che oggi si ricordasse a malapena quello che è successo.
- Ne sei proprio sicuro? Sei sicuro, inoltre, che non fingesse?
- Ieri sera? Mah, non saprei…
- Dicevo oggi, mentre cercavi di parlarle…
- Ah, quello…no, no. Secondo me non si ricorda nulla.
- Allora, come ha fatto a tornare a casa se era così sbronza da non ricordare niente?
- Penso abbia preso un taxi. Comunque dopo l’ho anche sognata.
- E com’era nel sogno?
- Bellissima. Il caschetto nero si muoveva a tempo di musica, mentre i lunghi capelli, come li aveva prima, ciondolavano di qui e di là…
- Ma scusa, come faceva ad avere il caschetto nero e i capelli lunghi? O uno o l’altro.
- Per questo era un sogno, no? Comunque era molto più dolce che nella realtà…e sì, era proprio come dicevi tu, avevo la sensazione che potesse essere mia anche per più di un attimo, forse per sempre…
- Però questo era il sogno…alle volte la realtà non è così accondiscendente.
- Già.
- Ma alla fine com’è come amante?
- Esperta.
- Appunto. Penso si possa chiudere qui la discussione.
Torniamo fuori. In effetti è vero. Ho voluto che fosse mia, quando invece lei è solo sua. Ma il fatto di difendere così la propria indipendenza, non le fa rendere conto che qualcuno può anche esserne ferito.
Ma, come ho già scritto qui, sono cose che dimenticherò.



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