Capodanno ... senza lanci fantozziani
Da Sessuologiacagliari
@DessiAntonio
Mi trovo nel mio studio, quello vero, e non quello virtuale che da il nome il mio blog. L'ultima persona è andata via da mezz'ora e prima di lasciare questo spazio, nel quale passo tanto tempo nei giorni della settimana, ho pensato di scrivere un breve post di riflessione sui festeggiamenti della notte di San Silvestro.
L'immagine che ho scelto non vuole rappresentare la pentola per la pasta del cenone di Capodanno.
Il 31 Dicembre e' la festa dei rituali magici, dell'oroscopo dell'anno e delle promesse. In questi giorni, come psicologo, ma anche come persona, ho spesso sentito in varie situazioni come quella di prendere un caffè al bar, persone che non hanno perso l'occasione per comunicare i propositi per il prossimo anno: 'Smetto di fumare' sicuramente tra i più gettonati. Il capodanno diventa sempre più per le persone un momento in cui essere impulsivi, in cui liberarsi di cose vecchie, spesso senza capire il senso di quello che si vuole comunicare. La comunicazione è spesso esterna e poco interna, nel senso che si fanno delle cose per dimostrare qualcosa agli altri, e poche per dimostrare delle cose a se stessi. E poi mi spiegate perché il 31 Dicembre e non un altro giorno dell'anno? Il rituale ossessivo vuole sia questa la data. Come se si spezzettasse in fotogrammi la storia di una persona, che dal 1 Gennaio sarà piena di nuovi propositi e magari dal 3 Gennaio avrà già ripreso a fumare, la notte di San Silvestro ci offre un mix di emozioni, talvolta confuse, ma forse tutti con un sottofondo importante: quello delle nostre esistenze, alcune che scorrono, altre ormai ferme da tempo. Così il capodanno diviene un momento di no-sense, di pianti per un anno che va via ma non si sa perché, di lanci di roba vecchia dalla finestra 'perché si fa', senza sapere cosa realmente si vuole comunicare con quel gesto, o di cosa esattamente ci si vuole liberare. Il 31 Dicembre diviene il giorno dell'oroscopo, pensieri magici che ci vedono tutti accomunati in 12 abiti diversi, senza considerare che ognuno ha una propria esistenza e che ognuno ha il proprio abito, di certo non costruito dalle stelle, per quanto abbia amato la S.ra Hack, ma sono certo che lei sarebbe d'accordo con me. Ognuno e' attivo nel costruirsi il proprio abito e lo si può fare se si smette di lanciare impulsivamente le cose e ci si educa ad abbandonare qualcosa per poter poi cambiare, senza magie, senza oroscopi. 'Iniziare nella maniera migliore l'anno', si è possibile, a patto che sia accompagnato da una riflessione su ciò che vogliamo cambiare nel nuovo anno, e se ci pensiamo, forse non è il caso di aspettare ogni anno al 31 Dicembre. Lanciare le cose, lanciare relazioni, lanciare il datore di lavoro, lanciare le sigarette per poi fumarle nuovamente dopo 3 giorni denotano un carnevale di non-sense, di incapacità di comprendersi, di impossibilità di costruire. Non è liberandoci delle cose che risolveremo i nostri problemi, ma accettando di tenere quella cosa che ci disturba, per capirla e poi maturare la possibilità di abbandonarla. Ma la guarigione non avviene con un tappo di champagne, nemmeno in un'ora di euforia e di trenino dell'amore. In questo modo il capodanno diventerà quel momento in cui si abbasserà in maniera illusoria la fiamma, ma nei giorni dopo niente sarà cambiato e i rituali di Mago Otelma non avranno avuto i loro sperati effetti. Dalla pentola non si esce lanciando fuori una carota o una patata con la quale state bollendo. A tal ragione, le persone con le quali ho lavorato durante il periodo di vacanza, sino ad oggi, mi dimostrano quanto si importante portare avanti un cambiamento in maniera costante, dove i botti di Capodanno diventano un dettaglio, e il cambiamento diventa la motivazione più importante per festeggiare con un brindisi di volta in volta un traguardo raggiunto.
Ringrazio tutti per l'attenzione che date ai miei post sul blog, e per il crescente interesse verso la mia pagina facebook, che in maniera inaspettata, proprio oggi ho avuto modo di vedere le tantissime condivisioni.
Grazie. Un augurio di nuovo anno di riflessione, di progetti concreti, di espressione delle vostre emozioni e dei vostri bisogni
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Antonio Dessi
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