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Cappuccetto rosso in giro per la città

Creato il 08 dicembre 2011 da Lapulceonline

cappuccetto rosso, lupo, alessandria“Bambini vi racconto un favola”, disse il nonno: “Quella di quei signori che ci dicono di star tranquilli per il buco di bilancio?”, chiesero i piccoli. “No”, rispose il vecchio, “quella favola non fa dormire neppure loro, figuriamoci voi piccole pesti”. “Quella del posteggio sotterraneo di piazza Garibaldi? Dell’Università alla Valfrè?”, incalzarono i curiosi i pargoli. “Allora, chi le racconta le favole? Io o voi”, si spazientì il canuto antenato. “Vi racconto di Cappuccetto Rosso ad Alessandria. La piccola Cappuccetto Rosso abitava a Mandrogne e doveva andare dalla nonna che abitava in Cittadella”.
“Ma la Cittadella non è disabitata?” – ribattè la nipotina. “L’ha occupata perché l’ATC non le ha concesso la casa popolare: abitando ad Alessandria Sud, Piervittorio Ciccaglioni le disse che era prima le case a quelli del Nord, Astuti e San Michele. Cappuccetto Rosso partì nella notte, a piedi, lungo uno stradone, arrancando ad ogni passo. Un’automobilista, impietosito si fermò e le chiese: quanto vuoi? Ma poi ripartì, vedendola così giovane. Sul lungo cammino incontrò una ragazza che l’ammonì dei pericoli che incontrerà: Questa è la mia zona, sciacquetta, vai a battere altrove. attenzione al mio pappone che se ti vede ti sfregia. Allora Cappuccetto Rosso realizzò: Pensavo di essermi persa, invece sono a Spinetta Marengo, sulla ex statale 10. Non si sa come, CR riesce ad arrivare in un bosco spettrale, pieno di insidie e loschi figuri. era ai giardini della stazione. Lì incontrò…”. “Il lupo cattivo?” – chiesero in coro i pupetti in pigiama. “Quasi: Lupu Constantinu, uno spacciatore romeno che se ne frega delle telecamere ora che è ricominciato il Grande Fratello e continua a vendere droga dietro ai cespugli. Prese una bustina del suo zucchero, pensando di bere al più presto il té con la nonnina, ma non riusciva a trovare la via alla Cittadella. Non c’era un ponte un po’ più avanti?, chiese CR. Un altro Lupo Cattivo l’ha buttato giù, sentenziò. Quello dei Tre porcellini? Mah, non so se erano solo tre.
La piccola smarrita decise di prendere la bici: 55 km di piste ciclabili mi condurranno in Cittadella, pensò. E invece dopo dieci metri di pedalata la strada dedicata alle bici finiva in un tombino aperto.
Quando a fatica rinvenne dopo la tranvata, si accorse di essere nel quartiere Orti. Udì subito degli spari. Il cacciatore, è venuto a salvarmi, saltellò gioiosa. Non erano colpi di fucile, ma di pistola: era una sparatoria notturna tra gente allegra. Urlò aiuto. Arrivò P. J. Rambo Rossi, machete tra i denti e tuta mimetica si precipitò verso la pulzella indifesa. Con te al mio fianco sono in una botte di ferro, cinguettò lei. Non parliamo di botte, per piacere, la zittì massaggiandosi l’occhio nero ancora dolorante. Con la scorta CR riuscì a raggiungere la nonnina che l’aspettava tra i bastioni. Piccola mia – piagnucolò di gioia – che bella sorpresa!
Nonna, vieni, ti porto via con me, ora che so la strada per tornare a casa, disse. Resto qui, l’esperienza dell’occupazione mi ha fatto tornare giovane quando mettevamo fiori nei cannoni. Ora metterò centomila fiori ovunque, in segno di fratellanza. Ci hanno già pensato, nonna… Allora creerò un gruppo di pensionati dedicato alla disobbedienza civile che chiamerò Alessandria In Movimento, sai per via del Parkinson… in pratica facciamo un po’ quel che cavolo ci pare, tanto se ci mettono in gattabuia ci fanno solo un favore, con le rette che si pagano all’ospizio! Ma no, nonnina, anche a quello ci hanno già pensato. Torna a casa con me, vah, che non ci stai più con la testa. E così fu. Buonanotte”.


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