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Capita, a volte, di aver voglia di leggere qualcosa di un po', come dire, fosco, tenebroso, horror. Poiché ormai "Twilight" e' abbondantemente inflazionato, vista la mia preferenza verso i lupi mannari, ho vinto la mia diffidenza ed ho letto il tomo intitolato "Cappuccetto rosso sangue", da cui è' stato tratto anche un film. Per fare le cose per bene, mi sono procurata anche il DVD ed ho deciso di concedermi una distensiva lettura seguita da seratina film & patatine.
Tutto bene, quindi? Non proprio.
Cominciamo dal libro:
Il tomo inizia con una premessa della regista del film, la quale rende edotte le povere lettrici dell'eccelsa penna di colei che ha materialmente scritto il libro, tal Sarah Blakely- Cartwright, che non è la sorella minore dei fratelli Grimm, ma una che il mestiere lo ha studiato! Proprio così, la signora, come apprendiamo da un poscritto, si è' laureata cum laude al Barnard College di New York ed ha vinto premi su premi per i suoi scritti.
Parafrasando il sottotitolo, "Guardati dal lupo", mi verrebbe da dire "guardati dalla scrittrice"! Si', perché questa novella Dante Alighieri dell'horror, secondo il mio personalissimo parere, avrebbe bisogno di ripetere il corso. Magari di prendere qualche lezione da un dilettante che non ha studiato ma che è' provvisto di talento.
Senza dilungarmi troppo, devo dire che la scrittura della blasonata signora non si discosta come livello da un qualche tema delle superiori, appena un po' più lungo: descrizioni roboanti, tanta natura selvaggia, troppi aggettivi ricercati. Penso, inoltre, che la nostra Sarah abbia qualche problema con i tempi: un attimo prima siamo in pieno inverno, la neve fiocca abbondante e un attimo dopo l'aria e' tiepida, primaverile.... Forse non ha riletto abbastanza prima di dare alle stampe.
E la storia.
L'intento era quello di riscrivere, in chiave horror, una favola che rappresenta un archetipo comune a tutti i popoli europei, la storia dell'educazione sessuale delle bambine nelle società contadine, con il lupo selvaggio a rappresentare il sesso sfrenato, pericoloso perché non regolato dal vincolo matrimoniale, peraltro reso in ben più alta maniera dalla sublime Angela Carter nel suo racconto "La camera di sangue".
L'intenzione poteva essere lodevole, peccato che il risultato sia abbastanza scadente: quel che si è ottenuto e' una zuppetta sciapa per adolescenti in piena tempesta ormonale, un "Twilight" in sedicesimo con il lupo cattivo al posto del vampiro. In un villaggio sperduto nei boschi, un lupo mannaro fa strage di persone e animali. Gli abitanti del villaggio hanno stipulato con la Bestia un patto, un sacrificio animale a scadenze regolari per essere lasciati in pace. Chi sarà il lupo cattivo?
La protagonista, Valerie, e' la solita bella del villaggio contesa dal buono ma fesso e dall'affascinante cattivo, sospettato di istinti lupeschi.
Le incongruenze si sprecano: intanto non si capisce se il villaggio in cui la storia e' ambientata sia in Germania, in Inghilterra o nel Paese che non c'è. La nonna e' un'esaltata che vive in un'incredibile casa sull'albero, conduce un'esistenza da miserabile ma dispone di vesti di seta, compreso il mantello rosso che regala alla nipotina. La stessa Valerie saltabecca in lungo e in largo per boschi innevati coperta solo dalla suddetta cappa di seta rossa. Insomma, una delusione via l'altra. La vera perla, però', e' il finale: che non c'è!
Esatto, alla fine del libro non ci viene detto chi e' il lupo mannaro che infesta il villaggio. Mi sono informata e ho saputo che, all'epoca in cui uscì il libro, il film che ne è stato tratto non era ancora approdato sugli schermi, perciò per non rovinare la suspence il libro era stato lasciato monco!
Ma insomma! Che razza di modo di fare e'? Io il libro l'ho acquistato pagandolo il prezzo intero, perciò ho diritto ad avere anche il finale! Altrimenti dovevano farmi lo sconto.
Per sapere come va a finire, quindi, o si andava al cinema o si doveva andare a leggere il capitolo segreto su un apposito sito, naturalmente disponibile solo dopo l'uscita del film. Ogni commento da parte mia e' irripetibile per decenza, spero che questo andazzo non prenda piede.
Si può comprendere, quindi, con quale disposizione d'animo mi sono seduta sul divano per vedere il film!
Già, il film.... "Twilight" che incontra i fratelli Grimm. Un film visivamente affascinante, ma povero di contenuti. Poverissimo. Non c'è niente dei profondi temi sottesi alla favola, solo una rimasticazione di "Twilight", appunto (non per nulla la regista e' la stessa!), con il triangolo tra la ragazza contesa, qualche mostro di contorno e diverse scene splatter. Menzione di disonore per il decadutissimo Gary Oldman, mio amore adolescenziale nei panni di Dracula, ( questo si', vampiro affascinante, mica come quel nerd sberluccicoso di Edward Cullen!), qui ridotto al ruolo di crudele inquisitore dal cervello latitante.
Confesso che sarei tentata di rivendere o regalare libro & film, ma penso che invece li terrò, ad imperitura memoria dell'errore commesso, e ogni volta che avrò voglia di letture a tema, mi basterà guardare la sciagurata coppia per ammonirmi:
"Guardati dagli acquisti avventati...."
Lucilla
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