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"Ciao bea mona viè su in barca"Gondoliere finemente invita a salire delle clienti
Roberta ha un enorme naso ed insegna musica. Lorenzo è un pittore palestrato (senza particolare talento per altro). Si amano. Cioè, boh, comunque sono ''travolti dalla passione''. Ma a lui piacciono anche le prostitute nigeriane.
Prendete un film porno. Si, un film porno. No, non un erotico vagamente spinto, tipo Tinto Brass (a cui peraltro è attribuita questa ciofeca su alcuni siti), dico i film tipo ''alla mamma piace il cazzo negro''. Fatto? Bene, sottraete il porno. "Ma come!" direte ''Cosa dovrebbe rimanere?''. Per l'appunto, poco o niente: quei microdialoghi, quelle sequenze idraulico/casalinga in cui l'idraulico dice ''Signora qui è un casino bisogna sostituire tutti i tubi, bisogna aspettare il mio collega. Nel frattempo però lei potrebbe controllare il mio tubo...". Fantastico, siamo al capolinea, o quasi: Capriccio Veneziano è un collage di queste brevi scene preamplesso, con la differenza che di per se non portano da nessuna parte. Cioè, puoi supporre che ci sia stato un rapporto sessuale, a volte ne vedi anche l'incipit o un tentativo si far vedere qualcosa di trasgressivo. ma sostanzialmente la scena cambia ''sul più bello'' (ma anche prima). La pornografia e l'erotismo sono nella mia visione due cose estremamente diverse; l'erotismo ti eccita perchè ha una trama intricata, perversa magari, losca.. si vede poco e si immagina molto insomma. Il porno è l'esatto opposto, tu vuoi guardare le tettone e il tipo che sgroppa perchè, senza girarci troppo attorno, ti vuoi masturbare. A nessuno frega un cazzo della trama di un film porno. Ed infatti non c'è. Questa mia riflessione ovviamente è alla portata anche di un bambino di 8 anni, l'ho palesemente fatta solo per allungare questa recensione su cui oggettivamente non c'è nulla da dire. Questo lungometraggio ha la trama di un film porno, e le immagini hard di un film erotico, con il concetto erotico, peraltro di un settantenne; in poche parole questo film è totalmente inutile ed insignificante. Inoltre ora odio Vivaldi: avete presente l'incipit della primavera di Vivaldi? taaan tan tan tan tatataaaaaaaaaaaaaaan, taaa ta tan tan tan tatataaaaaaaaaaaaaaaaaaaan? Ecco, viene riproposta praticamente ad ogni cambio di scena, peraltro ad un volume altissimo. Vi giuro volevo morire. La recitazione è nello standard di un film porno, e di un film di Bruno Mattei peraltro (facciamoci delle domande). Insopportabili le comparse doppiate in veneziano che dicono frasi fatte tipo ''sciò va' in mona schei vin buteo'' del tutto stereotipato ed in un certo senso paragonabile a quanto visto ne ''La croce dalle sette pietre'' per quanto riguarda i napoletani che invocano san gennaro.
Un film che crea un discreto imbarazzo nello spettatore, non tanto per le scene hard, ci mancherebbe, ma per la pochezza dei contenuti e la poca cura, sia dei dettagli che di tutto il resto. Evitatelo perchè, per di più non fa' neppure troppo ridere.
Recensito da: Imrahil
VOTI:TRASH 57/100Noia 89/100Ridicolaggine degli effetti speciali - Presunzione della regia 0/100Incapacità degli attori 88/100
No, non è di Tinto Brass.
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