Giunti all'ultimo Vendicatore, la prossima estate arriveranno The Avengers uniti per salvare il mondo e chissà se il film sarà all'altezza delle aspettative.Captain America non è un brutto film e si pone decisamente anni luce dalla trasposizione cinematografica del Thor di Branagh, perché opera una ricostruzione accurata degli anni del Secondo conflitto Mondiale e riesce a fotografare un'epoca con le sue aspettative e la sua retorica propagandistica, di cui il protagonista rappresenta un ideale strumento di propalazione di tali messaggi antinazisti, ma alla lunga la storia pare non avvincere del tutto, forse per la mia idiosincrasia nei confronti di un personaggio così smodatamente patriottico e diciamolo pure, decisamente bamboccione.Anche se in fondo l'idea è quella di rappresentare un eterno ragazzo, impacciato e convinto della propria necessità di aiutare la propria patria in guerra contro il nazismo, ma ancor più contro un nemico ben più pericoloso come il Teschio Rosso, emblema della bramosia di potere che deforma e deumanizza chi lo vuole detenere e sottile, ma non troppo, metafora non solo del Nazismo, ma anche, un po' forzatamente per via del colore, del Comunismo, quale futuro nemico durante la Guerra Fredda. Insomma, un nemico per tutte le stagioni.La presenza di Hugo Weaving è un felice contraltare di follia fumettistica, reduce dalla saga di Matrix e protagonista sacrificato dietro la maschera beffarda di V per Vendetta, che si contrappone all'ingenuità del buon Capitano, che da strumento della retorica americana, diviene successivamente eroe in carne ed ossa e uomo d'azione a tutti gli effetti.Forse, una maggiore contrapposizione, anche diretta tra i due avversari, avrebbe giovato allo sviluppo della storia, che perde un attore di razza come Stanley Tucci e ci guadagna con il sempre ottimo Tommy Lee Jones, ma non altrettanto con il suo protagonista super rinforzato e lontano dalla comunque meno esagerata muscolarità della Torcia Umana, che in fatto di espressività non sembra aver ottenuto giovamento.Un film che visivamente dimostra accuratezza scenografica e storica, nonché acume di sguardo nel delineare gli animi contrapposti dei due fronti, ma che non sa sfruttare adeguatamente sino in fondo, come si diceva prima, le potenzialità offerte dal confronto diretto tra i due antagonisti, perdendo un po' per strada le aspettative di un film in cui bene e male si affrontano e si studiano prima del conflitto finale.Un consiglio agli spettatori, aspettate pazientemente sino alla fine dei titoli di coda, a volte gli stessi, come in questi casi, riservano sempre un ulteriore finale, nonché un ammiccante aggancio narrativo al prossimo capitolo della saga dei supereroi Marvel.
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Giunti all'ultimo Vendicatore, la prossima estate arriveranno The Avengers uniti per salvare il mondo e chissà se il film sarà all'altezza delle aspettative.Captain America non è un brutto film e si pone decisamente anni luce dalla trasposizione cinematografica del Thor di Branagh, perché opera una ricostruzione accurata degli anni del Secondo conflitto Mondiale e riesce a fotografare un'epoca con le sue aspettative e la sua retorica propagandistica, di cui il protagonista rappresenta un ideale strumento di propalazione di tali messaggi antinazisti, ma alla lunga la storia pare non avvincere del tutto, forse per la mia idiosincrasia nei confronti di un personaggio così smodatamente patriottico e diciamolo pure, decisamente bamboccione.Anche se in fondo l'idea è quella di rappresentare un eterno ragazzo, impacciato e convinto della propria necessità di aiutare la propria patria in guerra contro il nazismo, ma ancor più contro un nemico ben più pericoloso come il Teschio Rosso, emblema della bramosia di potere che deforma e deumanizza chi lo vuole detenere e sottile, ma non troppo, metafora non solo del Nazismo, ma anche, un po' forzatamente per via del colore, del Comunismo, quale futuro nemico durante la Guerra Fredda. Insomma, un nemico per tutte le stagioni.La presenza di Hugo Weaving è un felice contraltare di follia fumettistica, reduce dalla saga di Matrix e protagonista sacrificato dietro la maschera beffarda di V per Vendetta, che si contrappone all'ingenuità del buon Capitano, che da strumento della retorica americana, diviene successivamente eroe in carne ed ossa e uomo d'azione a tutti gli effetti.Forse, una maggiore contrapposizione, anche diretta tra i due avversari, avrebbe giovato allo sviluppo della storia, che perde un attore di razza come Stanley Tucci e ci guadagna con il sempre ottimo Tommy Lee Jones, ma non altrettanto con il suo protagonista super rinforzato e lontano dalla comunque meno esagerata muscolarità della Torcia Umana, che in fatto di espressività non sembra aver ottenuto giovamento.Un film che visivamente dimostra accuratezza scenografica e storica, nonché acume di sguardo nel delineare gli animi contrapposti dei due fronti, ma che non sa sfruttare adeguatamente sino in fondo, come si diceva prima, le potenzialità offerte dal confronto diretto tra i due antagonisti, perdendo un po' per strada le aspettative di un film in cui bene e male si affrontano e si studiano prima del conflitto finale.Un consiglio agli spettatori, aspettate pazientemente sino alla fine dei titoli di coda, a volte gli stessi, come in questi casi, riservano sempre un ulteriore finale, nonché un ammiccante aggancio narrativo al prossimo capitolo della saga dei supereroi Marvel.
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