Captain Phillips – Attacco in mare aperto è un film d’azione e biografico che racconta l’avventura di Richard Phillips, comandante di una nave container americana carica di aiuti umanitari.
La trama
Nel 2009 il capitano Richard Phillips lascia la sua famiglia nel Vermont per guidare la nave porta container USA Maersk Alabama dall’altra parte del mondo.
In acque extraterritoriali, il suo bastimento viene però attaccato da un manipolo di pirati somali, armati e pronti a tutto, e Phillips viene rapito, in cerca di riscatto.
La recensione
Non sono molto amante dei film d’azione ma, capitato per caso sul canale che trasmetteva questa pellicola, ero curioso di vedere almeno cinematograficamente quale fosse il modo utilizzato dai pirati che infestano le acque della Somali per assalire le navi di passaggio. Il fatto che fosse, oltre l’azione, anche biografico, mi ha convinto a guardarlo fino ai titoli di coda.
Non sono rimasto particolarmente estasiato dalla visione di Captain Phillips – Attacco in mare aperto ma non posso negare che sia stato comunque un film affascinante. Sicuramente non per i dialoghi, ridotti proprio all’osso, ma per la tensione psicologica che si veniva a creare tra i due comandanti, Phillips (Tom Hanks) della nave container e di Muse, comandante dei quattro pirati assaltatori. Un dialogo breve tra i due, limitato a poche battute, in cui Phillips cerca di portare il pirata a ragionare, a comprendere quali possano essere i limiti entro cui spingersi.
Fondamentalmente è il rapporto tra i due ad essere il nodo centrale del film, più che l’assalto iniziale e finale, più che la tensione negli scontri tra i pirati che mettono a nudo tanto la crudeltà quanto la fragilità di uomini spinti all’estremo sotto gli ordini di qualcuno che li governa e che poi restano a bocca asciutta.
Naturalmente nel film deve emergere il Deus Ex Machina dei film improntati su questo genere di situazioni: la marina militare americana risolve tutto, nel migliore dei modi. La rappresentazione della Patria che non lascia solo nemmeno un uomo del proprio Paese senza curarsi di quanti e quali mezzi debbano essere impiegati per lo scopo. Un’azione militare perfetta che nello spazio ristretto di una scialuppa lascia a terra i tre pirati rimasti (Mose nel frattempo viene trasferito sulla nave militare convinto di dover negoziare).
Curioso che in tutto questo, quando interviene la marina militare, il cargo di cui Phillips era comandante sparisca dalla scena e dell’equipaggio non si sappia più niente.
Devo dire che la scena finale, quando Phillips viene tratto in salvo appena prima di essere giustiziato e torna tra i suo connazionali, è decisamente emozionante grazie anche alle straordinarie abilità artistiche di Tom Hanks e un cast di attori somali non professionisti che conferisce maggior realismo alla pellicola.
E’ vero che si tratta di un film, ma la morale è che una nazione non dovrebbe lasciare solo nemmeno un suo cittadino, ovunque si trovi e tenti in ogni modo di riportarlo in patria. Come dovrebbe succedere per i due marò italiani in India.
Regia: Paul Greengrass
Genere: Azione/Biografico
Durata: 134 minuti
Nazione: U.S.A.
Anno: 2013
Cast: Tom Hanks, Barkhad Abdi, Barkhad Abdirahman, Faysal Ahmed, Mahat M. Ali, Michael Chernus, Corey Johnson, Max Martini, Chris Mulkey, Yul Vazquez, David Warshofsky, Catherine Keener, Christopher Stadulis, John Magaro, Roger Edwards, Riann Steele, Max Wrottesley, Angus MacInnes, Rey Hernández, Georgia Goodman, Omar Berdouni, Vincenzo Nicoli, Mark Holden, Terence Anderson, Kristin Waluk, San Shella