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Car Pooling e dintorni, cominciamo a parlarne seriamente

Creato il 14 luglio 2010 da Renatocappon

L’ambulatorio di San Vito, lo scuolabus, le rotonde, le piazze, le scuole, i comitati frazionali, i comitati spontanei, correre dietro al Sindaco, il PAT, le assemblee pubbliche, il traffico, la fascia del Brenta, la camionabile, il GRA, i semafori, gli spazi sociali e chi più ne ha più ne metta. Bisogna avere il coraggio di dire che il grande male di Vigonza è la mancanza di visione.Le amministrazioni locali che si candideranno a governare il territorio devono pensare a  come individuare e pianificare aree di sviluppo urbano,  pensando di dotarle di una rete di collegamenti reali ed efficienti.
La pianificazione urbanistica deve essere  preceduta da uno studio realistico dell’espansione demografica, per poi procedere di pari passo con la costruzione di una rete di trasporti  – all’interno dei nuovi e vecchi quartieri e verso la città di Padova  – e di un sistema di servizi.

Con questa impostazione ed il tempo necessario a riparare i guasti del passato, le famiglie non saranno sempre obbligate ad usare  la macchina, perché le scuole,  e gli esercizi commerciali saranno raggingibili a piedi oppure in bicicletta. Va anche detto che la causa di tutti i problemi di cui stiamo oggi discutendo a Vigonza è uno sola: la conformazione urbanistica ed il conseguente sviluppo sociale è stato fondamentalmente “deciso” dai costruttori edili, che rispondendo unicamente alle regole del mercato hanno semplicemente acquistato i terreni e costruito le case. In questo modo, sono nati nuovi quartieri dormitorio  che ospitano esclusivamente palazzine per famiglie: pochi, malridotti o adirittura inesistenti i marciapiedi, le rotonde, le piste ciclabili, scuole, esercizi commerciali, presidi sanitari e, soprattutto, nessun servizio di trasporto pubblico intracomunale. Ciascuna famiglia è costretta a dotarsi non di una, ma di 2 automobili, dato che questi sono gli unici mezzi per raggiungere qualsiasi tipo di servizio. I bilanci familiari sono pertanto gravati da spese per acquisto e manutenzione delle auto, carburanti (sempre più salate) e da tutto il tempo perso imbottigliati nel traffico. Con conseguenze sulla vita familiare e di relazione.Tutto ciò, senza il deciso intervento dell’amministrazione pubblica che spesso ha lasciato fare per introitare preziosi oneri di urbanizzazione, è il frutto di una progettazione urbanistica realizzata “al rovescio”, rispetto ad un’idea di sviluppo umano a misura d’uomo, ossia di uno sviluppo sostenibile della città. Lo sviluppo urbano manca totalmente di progettazione perché non si possiede nessuna visione di lungo periodo, e questo impedisce di guardare al di là del fatto contingente.E’ ora che a Vigonza cominciamo a parlarne seriamente.


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COMMENTI (1)

Da Daniele
Inviato il 19 luglio a 11:43
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