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Cara parola, cura – poesie di Maria Teresa Carcano

Creato il 21 marzo 2011 da Viadellebelledonne

Cara parola, cura – poesie di Maria Teresa CarcanoCARA PAROLA, CURA
poesie di Maria Teresa Carcano
Editrice ZONA 2010

"Sa sedurre la carne la parola,
prepara il gesto, produce destini...
È martirio il verso,
è emergenza di sangue che cola
e s'aggruma ai confini
del suo inverso sessuato, controverso."
(Patrizia Valduga)
Per quattro sezioni:
I Da “Cara parola, cura” 

1
Cara parola cura
         benché morbo
un corpo ossesso che concresce
                     in corpo
mefisto che trasmuta in esorcista
se indemoniato infuria e in ogni pista
                         scortica
e scava
e sgretola
                         e rovista
e stana l' io stonato il nichilista
io
che appostato sta
           sì come un corvo
2

voglio (vorrei) l’abbaglio lo smagliante
                f l a s h
che mi brilli e sbrigli ma nei geni
ho questo calcestruzzo di fonemi
una muraglia
per giocare a squash
e mi ci scaglio contro finché
                c r a s h
rotta all’impatto slitto sgrigliolante

giù

      nella faglia stretta della mente

                                                                                
*

II Da “Il poco di materia”

1
ciò che ci è attorno ciò che ci è presenza
ha un lasso -lungo o breve- di scadenza
                   un morso un altro morso ed ecco è torso
                      il frutto che era torso già nel seme
                           e tornerà alla terra la sublime
                                     cattedrale che svetta
è l’insolenza
della iattura che affattura il gene
niente
               nessuno
     ne rimane escluso:
ci spetta solo un comodato d’uso

2

l’amore sta ai poeti come un vizio
luculliano
oh trastullo lezioso di delizie
come ogni cosa si fa presto vana
si insipida la zuppa quotidiana
e lise le pezzuole
e l’accozzame
di fiche e cazzi, e i frizzi i lazzi i lai
arredi obsoleti di un interno
(inferno)
in cui si muore sempre soli
uomini/pantegane
negli scoli

* 

III Da “Il tempo detto vita”

1
altro che nostro, il tempo -detto vita
è di madama e senza usucapione
e gli amori i dolori la partita
coi giorni
sono una masturbazione

soltanto un tragicomico espediente
per distrarre madama
e il nostro niente

2

ahi quanto assai amai
le spine uncine
le fitte
infitte al cuore e le becchine
dita
che ti rovistano il costato
e il rito
di imbandirmi su un altare
e offrirmi come
un cristo sporzionato

(testo in concorso al Premio Turoldo 2010)

*

IV Da “L’amor scortese”

1
e d’amore in amore
- in amore d’amore - l’amor morte
quanti morbi m’ha infetto e quante volte
dall’aggroviglio delle arterie intorte
ho sbarbicato radiche rimorte

quante volte risorte
queste mie spoglia spoglie
e storpie

                        e storte

pregano a spaccaudito quell’ordito
di pene
che s’intrami nelle vene
che mi dia vita insieme
                           a quella morte

2

amore mattatore incantatore
       bello e sparviero
             come un tamerlano
destro all’inganno
        che in tua astuta mano

portenti e meraviglie mostri mentre
l’altra mano -l’arcana- nella mente
infilzi, afferri i fili del pensiero
e li tiri li slacci li sfilacci
e poi voilà in un gioco di prestigio
tutti li hai già intrecciati a tuo capriccio

*

o sto al mio io contratta
                        a lui coatta
ineluttabilmente sua consorte
unita a vita
      e in buona e in malasorte
sempr'io con io perdio senza un'opzione
né un respiro di pausa o un' evasione

attanagliata, stretta come un cargo
punito con la pena dell' embargo

(testo in concorso al Premio Turoldo 2010)

*

si va
come i somari al loro andare
bestie da basto
                   e con il passo
                                   zoppo
si va, sognando prati da galoppo
si va sciancando a stento con la schiena
stremata e stretto il morso sotto il mento

la bocca aperta appena giusto il tanto
a rotolare un rantolo
                                    o a ragliare

(testo in concorso al Premio Turoldo 2010)

                                                                                                                

Cara parola, cura – poesie di Maria Teresa Carcano
                         opera di Maria Teresa Carcano
NOTE BIOGRAFICHE

Cara parola, cura – poesie di Maria Teresa Carcano 

Maria Teresa Carcano vive ad Alatri, un’ antichissima cittadina in provincia di Frosinone.Insegnante, cura da tempo un laboratorio teatrale nella scuola primaria di Fiuggi. Si è avvicinata alla poesia in qualità di autrice da pochi anni e ha pubblicato i suoi primi componimenti in alcuni siti di scrittura. Nel 2009 ha partecipato con una silloge inedita al Premio Nazionale di poesia Quaderni di Linfera. Selezionata tra i finalisti, è stata inserita nell’antologia del premio.  “Cara parola, cura ” è la sua prima raccolta di versi.



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