Magazine Diario personale
Chi, della mia generazione, non si è mai sentito dire dai propri genitori di "non accettare le caramelle dagli sconosciuti"? All'epoca noi bambini eravamo terrorizzati dagli sconosciuti che volevano offrirci le caramelle. Il fatto è che i genitori non ci spiegavano mai il perché. Se arrivavamo a casa con una caramella, eravamo sottoposti a un interrogatorio di terzo grado. E se saltava fuori che l'avevamo presa da uno sconosciuto... erano guai.
Ma perché dovevamo avere tanta paura di quelle caramelle?
Questo non ci è dato saperlo. O meglio, oggi, da adulti, sappiamo che i nostri genitori volevano difenderci da eventuali malintenzionati che tentavano di attrarre la nostra attenzione con una caramella, ma... la loro strategia era fallace perché noi concentravamo la nostra attenzione proprio sulle caramelle, e non sulle persone che ce le offrivano.
All'epoca c'erano tante ipotesi. Si diceva che nelle caramelle c'era la droga. Se ne prendevi una morivi sul colpo. Poi c'erano quelli che dicevano che le caramelle avevano un incantesimo che faceva cadere tutti i denti. C'era quello che affermava "le caramelle fanno male ai denti, chi te le offre è un dentista, così poi, quando vai a curarti, lui diventa ricco e va in vacanza al mare, mentre tu no, perché i genitori hanno speso tutti i soldi per comprare l'apparecchio". Teorie di ogni tipo. E noi diventavamo sempre più curiosi. Soprattutto perché ogni giorno, vicino alla scuola passava un vecchietto dalla faccia gentile. Ci chiamava tutti quanti e ci offriva delle caramelle, tutte avvolte nella carta colorata, tutte di colori diversi. Sorrideva e diceva "prendete". Era così gentile che facevamo fatica a dire di no. Le prendevamo. Tutti quanti. Nessuno osava rifiutarsi. Era così gentile, sorrideva, ci faceva tanti complimenti...
Quando il vecchietto andava via, noi osservavamo titubanti le caramelle. Nessuno di noi ne ha mai assaggiata una. Era troppo pericoloso. Non volevamo cadere sotto incantesimo, o morire per colpa della droga. Per cui le buttavamo via, tutte. Ma prima le scartavamo una a una, per evitare che qualche altro bambino le trovasse, e le nascondevamo dietro a un cespuglio dove c'era un formicaio. Se erano buone, le formiche le avrebbero mangiate piano piano, le avrebbero date ai loro piccoli, e noi non avremmo avuto rimorsi.
Ricordo che un giorno, uno dei miei amici, preso da curiosità, lesse che tra gli ingredienti delle caramelle che aveva ricevuto c'era il caffè. Lui diceva che il caffè era la droga. Che i suoi genitori gli avevano insegnato a stare alla larga dal caffè, che faceva male, e che loro lo usavano per tenere lontane le formiche. In effetti le formiche stanno ben lontane dal caffè macinato... all'epoca, noi, decidemmo di non mettere le caramelle al caffè nel solito cespuglio. Quelle le buttavamo nel pattume, ovvero nel bidone della spazzatura.
Che bravi bambini eravamo. E oggi che sono un caffeinomane convinto, dite che sono un...
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