Carciofo di Pietrelcina (BN)

Come vi ho anticipato nel precedente post, ogni settimana tratterò un tema collegato al mio blog mentre vi aggiornerò on-line, su miei altri articoli sparsi nel web sempre in questo blog.

Oggi, vista la sagra in atto e che finirà domani, parlo del “carciofo di Pietrelcina“, luogo assai noto, in provincia di Benevento, per aver dato i natali a Padre Pio, veneratissimo in ogni dove.

Dunque la storia ci dice che la vocazione orticola del beneventano (le rape di Morcone, le cipolle di Bonea, ecc..) venne trascurata in favore del più redditizio tabacco, ma la coltivazione del carciofo resistette.

Fu introdotto nel 1840 dal prefetto di Bari ed ha occupato appezzamenti piccoli, in funzione delle braccia contadine che erano presenti e dei lavori, piuttosto gravosi e a mano (taglio degli steli in estate e la “scarducciatura” cioè l’eliminazione dei germogli superflui, in autunno e in primavera).

Carciofo tenerissimo , la cui superficie, oggi in espansione, per la crisi del tabacco, è di poco superiore ai 20 ettari. Una particolarità, a Pietrelcina, il carciofo non viene irrigato come si suol fare in pianura e ciò lo rende presente sul mercato , in epoca tardiva quando gli altri ormai sono duretti.

La raccolta inizia ora, è scalare e termina in giugno, ma in questo caso, la terza scelta, i carciofi vengono utilizzati per la conservazione.

Durante la Sagra si possono vedere i contadini  che vendono i loro ambiti carciofi  a mazzi e ogni mazzo è composto da quattro “mammarelle”, cioè i capolini centrali, legate con dei giunchi. La Sagra èorganizzata dalla Pro Loco nel Parco Colesanti.

Come vige nella vita dei campi, i carciofi dopo la S. Messa vengono benedetti ed inizia la festa e si mangia, ovviamente, divinamente!

Che si mangia?  I carciofi cucinati in diversi modi: fritti, con la pasta, con le bruschette e , almeno in vari ristoranti e agriturismi in questi 2 giorni si dovrebbe degustare un tipico piatto locale : le tagliatelle al ragù di carciofo.

Acquolina in bocca….poi il carciofo (ma non cotto) contiene la cinarina e fa bene per digerire, diuretico…