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Cari amici vi scrivo

Creato il 23 settembre 2010 da Pierotieni

Cari amici vi scrivoCari amici vi scrivo

di Piero Tieni

Sono inserito in una mailing list in cui la senatrice del lombarda del Pd Emanuela Baio, di tanto in tanto scrive agli eroici militanti piddini. Se, come e quando io abbia aderito a questa mailing list mi sfugge, ma tant’è. La senatrice Baio ed il senatore Enrico Farinone (senatore di Arcore), mandano una mail (che allego) in cui spiegano il perché anche loro siano tra i 75 del firmamento veltroniano. Dicono che sottoscrivendo quel documento (che allego) non volevano certo creare divisioni e ce lo mostrano integralmente in modo tale che ognuno possa giudicare in proprio. Di seguito la risposta che ho inviato via mail ai due senatori. Cari senatori Baio e Farinone, dato il clamore, l’irritazione, la sorpresa e lo sconcerto che il vostro documento ha procurato tra i militanti del Pd, per non parlare, per rispetto ed educazione, delle inenarrabili reazioni dei semplici elettori, decido di rispondervi pubblicamente sul blog del Pd di Arcore, frequentato abitualmente da alcune centinaia di persone. Nel caso in cui vogliate replicare, non farò mancare la vostra risposta.   Quello che vi si contesta non è tanto il merito del documento, sul quale si può essere d’accordo o meno, ma il metodo scelto e, soprattutto, i tempi. Concordiamo tutti sul fatto che i partiti possono attuare il proprio programma solo andando al Governo? Siamo consapevoli che si va al Governo (anzitutto) vincendo le elezioni? Siamo d’accordo che le elezioni si vincono prendendo i voti degli elettori? Abbiamo imparato che la comunicazione e quello che si riesce a far passare è fondamentale per ottenere i voti? Ecco, se conveniamo su questi (un po’ rozzi) postulati, adesso vi chiedo: ma davvero non siete mai stati sfiorati dal dubbio che un documento reso pubblico e sottoscritto da 75 parlamentari, in cui sostanzialmente si critica (al netto dei preamboli, delle rave e delle fave) la linea attuale del Pd, sarebbe arrivato all’esterno solo ed esclusivamente come un documento che sancisce una divisione? Pensavate davvero che su quel documento (che è una mozione congressuale in tutto e per tutto) si sarebbe dissertato e discettato serenamente e pacatamente e che i media ne avrebbero analizzato i contenuti imbastendo illuminanti dibattiti? E a quanti elettori pensavate di far giungere quel contenuto? Quante persone credete abbiano letto le vostre 11 pagine, distribuendo torti e ragioni, e quante invece, secondo voi, hanno avuto un’orticaria intestinale ed hanno pensato solo cose semplicissime del tipo “e basta!”, “e fatela finita una volta per tutte!”, “ancora state a dividervi e contarvi”? Non sono affatto un qualunquista, ma davvero siete così poco avvezzi ai meccanismi della comunicazione da non aspettarvi che alla fine di questa triste storia sarebbe venuta (ancora una volta) a galla solo un immagine del Pd lacerato? Non sospettavate nemmeno un pochino che, in un momento in cui a destra volano polpette avvelenate e coltelli insanguinati, l’unico e ovvio messaggio che sarebbe arrivato alle persone sarebbe stato il tragico se Atene piange, Sparta non ride? Un’iniziativa del genere, sarebbe stata magari legittima in un momento di stasi elettorale. Alcuni anni fa, all’indomani di un’altra batosta elettorale, dal grido (crudo) di Nanni Moretti in una piazza pubblica, partì una critica e poi delle riflessioni che portarono l’Ulivo a vincere tutte le elezioni intermedie (compreso il mitico 12-2 delle regionali) fino a (quasi) vincere le elezioni del 2006. Ma non vi è chiaro che tra non molto torneremo alle urne e un dibattito del genere ora e, soprattutto, a porte aperte è solo distruttivo? Dato che vi dovrebbe essere chiaro, cos’altro può pensare un elettore medio se non che si tratti del solito (e vecchio, e davvero vecchissimo e oramai nauseante) scontro di potere (o quel che ne resta) tra fazioni contrapposte (o quel che ne resta)? Volevate discutere del contenuto del documento? Bene, benissimo. E non potevate serrarvi in una stanza, discuterne privatamente? Saranno pure obiezioni sempliciotte ma, credetemi, sono quelle di tanti. Tanti elettori che cominciano a chiedersi se davvero vi interessi qualcosa al di fuori del circolo vizioso nel quale siete sempre più avviluppati.
baio farinone
documentoveltronifioroni-2

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