Pensieri rasoterra:
Gli stress test valutativi condotti dalla "neutrale" BCE bocciano Banca Carige e Mps. Carige, nella fattispecie, mostrerebbe una carenza di capitale valutata in 814 milioni di Euro. Non sono chiari, per essere sommessi, i criteri di queste indagini imposte dall’Europa, dato che, almeno nelle simulazioni condotte dagli specialisti, la previsione dei conti sull’esercizio di bilancio 2013 avevano permesso a Carige di raggiunge la soglia minima di "promozione" prevista dall’indice Core Tier 1 (“valore composto dal capitale azionario e riserve di bilancio provenienti da utili non distribuiti al netto delle imposte”). Lasciamo stare, almeno per il momento, le allegre contraddizioni della scienza economica, tra gli equilibrismi dei suoi oggettivi dati sino alle sue faticose acrobazie. Essa, lasciatasi alle spalle anche il XXI secolo, non manca di dimostrare, per l’ennesima volta, che non è una cosa “seria”. Basta infatti cambiare i parametri, i pre-supposti, numeratori e denominatori, per scompaginare le carte in tavola, e con essa pure la sua "scontata" sacralità.Eppure, in questa vicenda finanziaria, c’è chi ha fatto pure peggio degli austeri calvinisti tecnocrati europei. Il rapporto ritentivo tra i genovesi e il loro denaro, il genovino, non è una semplice macchietta arrivata sino a noi attraverso la sedimentazione portata dai secoli, bensì un'abitudine, magari inconscia, profondamente radicata nella sua lunga storia. E’ impossibile, infatti, scindere la storia della Repubblica di Genova dal suo prosperoso “impero” mercantile-economico. Furono i primi ad inventare la società per azioni, la Maona. Furono pure i primi a fondare una banca, nel 1407 (con qualche anno di anticipo sull'altra "vecchia" senese, la Monte Paschi). Quel Banco di San Giorgio, potentissimo soprattutto a partire dal XVI secolo, rimane ancora, sia metaforicamente che nella concretezza stringente della quotidianità, il simbolo attorno al quale gravita l’intera storia genovese, anche attuale. Le sue fortune cominciano con un fallimento, quello dei banchieri bavaresi, i potenti Függer, finanziatori, tra gli altri, anche dell’asburgo Carlo V, titolare dell'immenso ’”impero ove non cala mai il sole”, che dalle americhe giungeva, passando per la Spagna e il sud Italia, sino alle Fiandre esaurendosi, ancora più a ovest, in Boemia e in Ungheria.
![Carige, l’altra Mps e il Banco di San Giorgio. Carige, l’altra Mps e il Banco di San Giorgio.](http://m2.paperblog.com/i/258/2589421/carige-laltra-mps-e-il-banco-di-san-giorgio-L-87bC8U.jpeg)