Rosa Salvia, MI STA A CUORE LA TRASPARENZA DELL’ARIA, La Vita Felice
Addentrarsi nell’altro, quando l’altro rispecchia la propria identità nell’intimità delle immagini, nella condivisione delle passioni che ha origine dai nomi, dall’ascolto.
La Natura protagonista, come la sensazione che ospita gli equilibri …
Cammino in un ronzio di versi
verso la casa di Simone, Cristina,
Emily ed Antonia,
creature vive
nel cerchio della sorte.
Uccelli d’anima che incidono
il pensiero
piegato al vento sacro della bellezza.
*
Un cammino interiore delicato, bruciante, che ci accompagna nelle pieghe del vento, nella sensibilità che appartiene all’uomo, prima ancora che al poeta:
Non reggo più questo mondo che c’incalza/dentro la furia della sua agonia.
Un piccolo centro dentro al centro del cosmo, che è prima di tutto salvaguardia del seme, germoglio da custodire.
La parola è un’argentea coppa:
intatti, precisi gli attimi
si posano –
è un movimento d’acqua cui è stata
data forma,
un diagramma,
un disegno d’aria sottile –
E’ armonia dei contrari,
alchimia della somiglianza –
Oltre, il pensiero muore,
e tuttavia resta incorrotto
come un animale pietrificato, o meglio,
come il cristallo
corpo luminoso che brilla,
fermo orizzonte dell’immagine,
all’incrocio del tempo e dell’eterno,
enigma del vero.
Poi c’è l’incontro di terre straniere, esplorate con gli occhi del tempo, come nella bellissima A Petra, pag. 42, scintilla di un tempo, conoscenza perpetrata nelle ere, fatta sembianza di “uomo cammello” dove si muovono figure ancestrali, bagliori di ambra e deserto, murmure di nido, preghiera…termini che impreziosiscono la trama di un tessuto già prezioso per la sua materia prima, la fibra.
Alcune poesie sono veri e propri gioielli:
Amo le aquile
sole
in quel volo a spirale
cui s’affida l’ingegno.
Dedico a Rosa Salvia un’immagine che a Bachelard fu molto cara, quella della fiamma inconsumabile del cuore, pari a quella di un sole incandescente che incendia l’orizzonte.
(Foto di Carla Bariffi)