Così Carla Bruni Sarkozy, al secolo Carlà, ha fatto finalmente coming out.
La cantautrice ex top model e attuale premiére dame di Francia, in un’intervista concessa al quotidiano francese Le Parisien, ha dichiarato di non essere più di sinistra.
«Facevo parte di una comunità di artisti», asserisce Carlà, «eravamo bobo, di sinistra, ma a quell’epoca votavo in Italia. In Francia non ho mai votato per la sinistra e non è adesso che comincerò a farlo. Non mi sento più di sinistra».
I bobò, sigla francese per sintetizzare bourgeoise-bohemien, sarebbero quei ricchi che assumono atteggiamenti anti-conformisti e fanno tendenza, perlopiù artisti o comunque gente di un certo livello nella scala sociale.
Strano, vero? Sposata al Presidente più di Destra di Francia dai tempi di De Gaulle, figlia di imprenditori miliardari, supermodella fra le più pagate di tutti gli anni 90, donna dalla vita dissoluta con una miriade di amanti, passando fra rockstar e filosofi, la Bruni, si dice – parole più o meno testuali – disgustata da certi atteggiamenti e dichiarazioni della Gauche francese che stranamente le dà contro.
D’altronde tutto ciò è davvero inverosimile, perchè mai la Sinistra dovrebbe avercela con la moglie del Presidente di Destra?
Eppoi si sa, ma una volta di più è bene ricordarlo, la politica è cosa individuale, no? Se ti toccano sul personale bisogna assolutamente voltare gabbana.
L’allusione ai casi Polanski e Mitterrand, sembra più una scusa infantile, ma tant’è, la Carlà è sempre stata donna un po’ vanesia.
Almeno prima di diventare signora Sarkozy. Adesso è impegnata nel sociale, difende i ricercati per crimini di terrorismo e omicidio ed è membro attivo per le campagne anti-AIDS.
Il fatto che già a sei anni lasciò l’Italia con la famiglia, non le tolse certo il diritto di votare a sinistra per i primi suoi cinque anni di vita.
Quel che mi domando io in realtà è: che cosa diamine c’entra (o meglio c’entrava) Carlà con la Sinistra?