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Carlos Bacca: da pescivendolo a eroe in Europa

Creato il 30 maggio 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

Bacca, la favola del pescivendolo che esordisce in Europa a 25 anni.

Quando si parla di un giovane talento, nel calcio, spesso è difficile discernere il fattore potenziale da quello umano. Gli osservatori, così detti talent scout, si accalcano dai campi di periferia fino ai più famosi vivai mondiali per assicurarsi il fenomeno di turno. Quel ragazzo, a volte bambino, che ammalia le masse per la qualità così precoce. Lo step successivo lo conosciamo tutti: l’ingaggio da parte di un top club, i paragoni – scadenti – come “il nuovo Messi d’Egitto”, l’apparizione in due o tre scorci di gara nell’arco della stagione, tanta panchina, quindi a volte il prestito “per farlo maturare sul campo”. Ma poi quanti di questi nomi abbiamo più sentito? Chi, per esempio, si ricorda di Federico Macheda? Ragazzo classe ’91, con esordio al Manchester United, ora attaccante del Cardiff. I motivi di questo declino sono dei più svariati, ma oggi vogliamo raccontarvi una storia diversa, la storia di Carlos Bacca.

Carlos Arturo Bacca Ahumada nasce l’8 settembre 1986 a Barranquilla, quarta città della Colombia per popolazione e porto attivissimo sulla sponda atlantica del Paese. Proprio qui il giovane Carlos conduce una vita normalissima, lontana dai riflettori. Di lavoro fa il controllore di autobus e spesso da una mano al padre come pescivendolo, ma la sua vera passione è da sempre il calcio. Hobby, non professione, perché per Carlos il calcio è un momento di fuga dalla realtà, di distrazione. Il problema, se così vogliamo dire, è che Bacca è davvero bravo a giocare a calcio e lo dimostra fin da subito diventando capocannoniere della squadra della sua città (il Baranquilla FC appunto) e conquistando così la promozione nella Premier League colombiana. Poi la firma con la squadra del cuore, il Junior de Baranquilla, a 22 anni, in cui però esordirà dopo un paio di esperienze in prestito (tra cui il club venezuelano Minervén). Il suo fiuto del gol è lampante e, nonostante l’interesse di squadre come il Racing e Boca Junior, Carlos sceglie l’Europa, più precisamente il Club Bruges in Belgio.

Il debutto con il Bruges, l’approdo al Siviglia e la doppia Europa League.

Il 21 gennaio del 2012, a 25 anni, Carlos Bacca decide che il porto, gli autobus e Baranquilla non fanno più per lui, ma il miglior modo per coronare il suo sogno è strappare il primo biglietto possibile per l’Europa. Il tempo non è mai stato un problema per Carlos, ma nel calcio si sa che ogni occasione lasciata è persa. Sbarcato nella Jupiter League, Bacca aumenterà ancor di più la sua media realizzativa: 25 gol in 35 partite, e titolo di capocannoniere in bacheca, al primo anno in Europa. Ma lo scetticismo su Bacca continua: nessuno si accorge di quei 25 gol, solo il Siviglia di Unay Emery, che per soli 7 milioni di euro piazza un colpo da applausi.

Ed è proprio nella Siviglia arabeggiante che Carlos sale alla ribalta del calcio che conta, diventando il condottiero di una squadra che riuscirà a conquistare per due volte di seguito l’Europa League, l’ultima, come noi tutti sappiamo, decisa proprio dal colombiano con una doppietta.  Le lacrime di gioia versate da Bacca al termine della finale vinta a Varsavia, non possono farci però dimenticare del lungo e tortuoso cammino che questo giocatore ha dovuto affrontare per giungere fino a tali livelli. Determinazione e fede gli hanno permesso di non mollare mai la presa e di non abbandonare un sogno che molti altri non sono riusciti a coronare. El Peluca (Il Parrucca), così soprannominato, è infatti religiosissimo e ce lo ricorda ogni volta che, dopo un gol, alza le mani al cielo in segno di ringraziamento:

“Credo in Dio e lo amo con tutto il mio cuore. Lui mi ha dato le qualità per giocare a calcio e per questo ogni volta che segno alzo le braccia al cielo. Quando iniziai la mia carriera, ho avuto qualche incidente che poteva farmi smettere di giocare. Ho commesso gravi errori. Dio, però, mi ha mostrato la strada. Mi è costato tanto arrivare fin qui, ma ne è valsa la pena. Ho lottato sempre per essere un buon calciatore”.

Carlos Bacca si è costruito da solo. A 29 anni può vantare l’etichetta di uno degli attaccanti più spietati al mondo, grazie ad un fiuto innato del gol ed una strabiliante freddezza esecutiva. Qui di seguito il video con i gol e le giocate del 28enne colombiano.

Tags:Bacca,Baranquilla,belgio,bomber,calcio,Carlos Bacca,Club Bruges,Colombia,Europa League,liga,Liga BBVA,pescivendolo,Siviglia,Spagna,Unay Emery

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