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Carmela : violentata dagli uomini, uccisa dallo stato. Cinque anni di dolore

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

Cinque anni fa, proprio nella stessa giornata di oggi, accendevo la tv per sintonizzarla sul tui tg regionali e una notizia mi fece raggelare il sangue e l’anima.

Una ragazzina di 13 anni si lanciò dal settimo piano di un edificio. Dietro questo suicidio, c’era un dolore immenso che quella ragazzina di nome Carmela, non riusciva più a portarsi dentro.

Chi era Carmela. Carmela era della mia stessa città di origine, ricordo perfettamente l’episodio e tutte le false dicerie  circa la sua vita e il tragico evento.

A soli dodici anni Carmela era stata vittima di pesanti molestie sessuali da parte di un uomo, un marinaio in servizio a Taranto, colto in flagrante dal papà di Carmela. Denunciato dallo stesso, successivamente reo confesso, con vari testimoni sull’episodio , viene lasciato libero da sempre, e il caso con annesse colpe e denunce viene archiviato.

Immaginiamo solo per un attimo il dolore di una bambina di 12 anni, che dopo aver subito una mostruosità simile, vede la violenza trionfare,e  il suo carnefice non pagare neanche per un solo giorno, dell’immenso dolore che le aveva provocato, e che la segnerà per il breve periodo che è stata la sua vita.

L’episodio lascia delle cicatrici troppo dolorose nella bambina, così un giorno  dopo un normalissimo screzio con i genitori, Carmela scappa di casa.

Forse perché voleva in qualche modo, attirare l’attenzione sul suo dolore, forse perché voleva essere capita. La cercano per giorni ed esattamente dopo 4 giorni viene ritrovata devastata e in pessime condizioni.

Carmela era stata per giorni  vittima di violenza sessuale da parte del branco alcuni di essi anche minorenni.  E’ inevitabile ricordare la vergognosa sentenza di pochissimo tempo fa riguardante gli stupri di gruppo.

Da quel momento in poi, intervengono i servizi sociali. Carmela viene  ricoverata nel centro “Aurora” di Lecce, un centro riabilitativo per minori che hanno subito violenze.

In questo centro, lo stato di salute e soprattutto lo stato psicologico di Carmela, peggiorano perché la ragazzina può incontrare i suoi genitori solo una volta al mese. Questo allontanamento forzato e la pesantissima somministrazione  di psicofarmaci, la intorpidiscono e le creano ancora più malessere.

Dopodichè viene trasferita in un’altra sede, una casa famiglia, qui, proprio per il disagio dimostrato da Carmela causato anche dai pochi contatti coi suoi cari le danno l’opportunità di vederli più spesso, una volta a settimana.

In un’uscita con i suoi genitori, mentre si erano recati a casa di amici, Carmela si assenta . “Vado al bagno” : si chiude in bagno apre la finestra e fa un volo. Un volo che per lei forse era diventato l’unico modo per liberarsi di quel grosso macigno che  era diventata la sua stessa vita, e gli incubi che le violenze le avevano lasciato.

Carmela : violentata dagli uomini, uccisa dallo stato. Cinque anni di dolore.

Sono passati cinque anni da quel giorno, nulla è cambiato tranne una cosa : Carmela non c’è più. Oggi avrebbe 18 anni, la sua vita è stata spezzata a soli 13 anni.

Proprio in occasione del duo diciottesimo compleanno, il papà di Carmela, scrive un libro dal titolo : “Io sò Carmela” frase che la ragazzina usava spesso quando in qualche modo era adirata e voleva comunicare agli altri che lei era così e voleva essere accettata per quello che era.

Il papà , invita ad acquistare il libro affinchè tutti sappiano che in Italia la giustizia è un sogno, una parola evanescente e in secondo luogo per aiutare a finanziare  l’associazione per la tutela dei diritti  delle famiglie e dei minori aperta da lui stesso, con lo stesso nome del libro.

Troppo spesso la giustizia sembra quasi spalleggiare gli aguzzini, proprio nel caso di Carmela che è stata spinta ad ammazzarsi.

Stuprata da uomini, ammazzata dallo stato : i colpevoli hanno nomi ben precisi tra Tribunali dei minori, forze dell’ordine e servizi sociali.

Nelle strutture dove era stata ricoverata Carmela era imbottitta con massicce dosi di psicofarmaci tutto ciò all’insaputa dei suoi genitori.

Questi cinque anni sono stati segnati per la famiglia di Carmela, solo da sconfitte giudiziarie. Vi riporto alcuni dati scritti proprio dal papà di Carmela (che su facebook ha anche aperto vari spazi per ricordarla e per comunicare a tutti il calvario che li accompagna da cinque anni):

- UN MARINAIO NAPOLETANO, ALL’EPOCA 28ENNE IN SERVIZIO A TARANTO, COLTO DA ME PERSONALMENTE IN FLAGRANTE MENTRE MOLESTAVA PESANTEMENTE CARMELA PER STRADA, REO CONFESSO IN PRESENZA DI TESTIMONI, LASCIATO LIBERO E ADDIRITTURA ARCHIVIATE LE DENUNCE NEI SUOI CONFRONTI!

- INSISTENZA NEL NON VOLER RIAPRIRE DENUNCIA NONOSTANTE NUOVE PROVE E TESTIMONIANZE!

- STRANE “COINCIDENZE” (TUTTE ITALIANE), IN CUI LO STESSO MAGISTRATO CHE ARCHIVIA SI VEDE INVESTITO DELL’INCARICO SUL NOSTRO ESPOSTO NEI CONFRONTI DI CHI NON HA CONFERMATO LA CONFESSIONE DELL’ACCUSATO NEL PROCEDIMENTO ARCHIVIATO, CON ULTERIORE “COINCIDENZA” DI PRESUNTO SMARRIMENTO DELLA DENUNCIA STESSA!

- 2 STUPRATORI MINORENNI REI CONFESSI A CUI E’ STATA CONCESSA LA MESSA ALLA PROVA DI 15 MESI, NEMMENO SCONTATA, TRA L’ALTRO, GRAZIE AL QUANTOMENO “STRANO” ATTEGGIAMENTO DELLA CARITAS DI TARANTO CHE PRIMA CONCEDE LA DISPONIBILITA’ E SUBITO DOPO (A MESSA ALLA PROVA CONCESSA) LA REVOCA PER MANCANZA DI POSTI, CONCEDENDO DI FATTO AGLI IMPUTATI DI NON SCONTARLA NEMMENO!

- IL TRIBUNALE PER I MINORENNI DI TARANTO CHE NONOSTANTE RISULTI EVIDENTE CHE GLI IMPUTATI NON STIANO EFFETTIVAMENTE SCONTANDO LA MESSA ALLA PROVA, CONSENTE AGLI STESSI DI PROSEGUIRE IL PERIODO DEI 15 MESI SENZA ALCUN ALTRO PROVVEDIMENTO ALTERNATIVO!

- SEMPRE IL TRIBUNALE PER I MINORENNI DI TARANTO CHE RESPINGE LA RICHIESTA DI ROTTURA DELLA MESSA ALLA PROVA NEI CONFRONTI DI UNO DEGLI IMPUTATI REO DI AVER INVESTITO SENZA PATENTE UNA GIOVANE MADRE COL FIGLIOLETTO DI POCHI MESI IN BRACCIO AD UN MESE DALLA SCADENZA DEI FAMOSI 15 MESI!

- 3 “PRESUNTI” STUPRATORI MAGGIORENNI CONTRO I QUALI ANCORA DOPO LUNGHISSIMI 5 ANNI SI E’ GIUNTI SOLO ALLA QUARTA UDIENZA DEL PROCESSO DI PRIMO GRADO DEL PROSSIMO 27 APRILE!

- INDAGINI ANCORA IN CORSO SU NOSTRI ESPOSTI NEI CONFRONTI DELL’OPERATO DEI SERVIZI SOCIALI E DEL TRIBUNALE DEI MINORI IN CUI E’ TUTTO SCRITTO, QUINDI NON VEDO COSA CI SIA DA INDAGARE TANTO!

- NESSUN PROVVEDIMENTO QUANTOMENO DI TIPO CAUTELARE NEI CONFRONTI DI OPERATORI DEI SERVIZI SOCIALI!

- NESSUNA SPIEGAZIONE SU CHI SI E’ ARROGATO IL DIRITTO DI IMBOTTIRE DI FARMACI NOSTRA FIGLIA A NOSTRA INSAPUTA!

- NESSUN PROVVEDIMENTO NEI CONFRONTI DEL CENTRO LAGER IN CUI CIO’ E’ AVVENUTO, AL CONTRARIO ARCHIVIAZIONE DELLA NOSTRA DENUNCIA E RELATIVO RIGETTO DELLA NOSTRA OPPOSIZIONE!

- NESSUNA SPIEGAZIONE DEL COMPORTAMENTO DEL TRIBUNNALE DEI MINORI CHE HA PERMESSO CHE TUTTO CIO’ ACCADA!

Un papà stremato dal dolore, che grida giustizia e vede troppo spesso indifferenza e volti girati dall’altra parte, perchè siamo fondamentalmente un paese di passivi egoisti e ci avviciniamo alle persone che soffrono solo quando la sofferenza tocca noi in prima persona.

Nella stessa città tutti hanno dimenticato Carmela e il suo calvario. Le uniche persone a star vicine a questa famiglia sono un gruppo di donne del Movimento Proletario della città, come sempre donne, come sempre femministe. Sembra quasi che agli altri  degli stupri e delle violenze subite anche da minori, importi ben poco.

Ma in questa stessa città ogni settimana si apre il circo mediatico –perché di questo si tratta- che riguarda le udienze del tragico epilogo di Sarah Scazzi. Un’altra bambina usata per meste e vergognose sceneggiate.

Io stessa -quando è capitato di stare in città- ho sentito di gente sfregarsi le mani per l’evento, che  attira ogni settimana giornalisti e tv, e quindi affari.

Oltre il danno la beffa: “probabilmente mi rinvieranno a giudizio venerdi e il motivo è che ho osato indignarmi pubblicamente (in un faccia a faccia in tv) per il comportamento di un legale che in aula definì Carmela come una prostituta”.

Ho riportato le stesse parole riferitemi dal papà di Carmela sotto mia richiesta di delucidazioni. Questa è la giustizia italiana! Ci credete ancora ?

Il prossimo 27 aprile si terrà il processo  per alcuni degli stupratori (quelli maggiorenni) .  Incrociamo le dita e speriamo che almeno per una volta giustizia sia fatta e che attraverso questo orribile caso, vengano giustiziati tutti i bambini e tutte le donne vittime di stupri e violenza sessuale.

Vi terrò aggiornati!

(Fonti : qui, qui )

Faby


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