Il fiore si richiuse e iniziò a oscillare come mosso dal vento. Diede un paio di strattoni più forti e infine si fermò.
Paco era seduto a pochi passi dal fiore, appoggiato a un tavolo, provava a preparare un esame. Per qualche istante osservò la sua danza, come ipnotizzato, poi sbottò in un:
- Sta masticando - e lo ripetè più sommessamente quasi a se stesso - Sta masticando
Non si spinse oltre. Un brivido percorse la sua schiena. Gli sembrava che la pianta potesse capire i suoi pensi
eri, rimanerci male e meditare vendetta. Non si era ancora abituato ad averla in casa. "L'amarillis villipendis cave è un fiore pieno di personalità" aveva detto Miranda il giorno che l'aveva acquistata al mercato. La ragazza aveva pronunciato quelle parole con l'intonazione seria e convinta che doveva avere sentito usare al contadino da cui l'aveva trovata. Un fiore rosso dai lunghi petali, qualche foglia svogliata e un appetito indecente. All'opera da mattino a sera. Vittime principali gli insetti. Ma erano sufficienti?A Paco metteva inquietudine, la teneva sul balcone e già gli sembrava troppo. Troppo vicina, troppo famelica, forse pericolosa. Un paio di notti era venuta a cercarlo nei sogni, l'aveva rincorso spalancando i petali ed era quasi riuscita ad afferrargli una gamba. Paco aveva avuto l'impressione di poter contarne i denti uno ad uno e a quel punto si era svegliato intriso di sudore freddo e incerto se i denti fossero 33 o 34 invariabilmente aguzzi e crudeli.
Sciocchezze masticò amaro Paco che era costretto a occuparsene fino a quando sua sorella non si decideva a tornare dalla Florida. Sciocchezze pensò dandole un'ultima occhiata obliqua. Tornò a guardare il libro. Di slanciò sottolineò il termine onomatopea. Ricordava di averlo sentito usare in qualche punto a lezione - Deve essere importante - decise, andando a cercare la nota in fondo alla pagina. La lesse a voce alta scandendo ogni lettera:
- Parola o locuzione che imita rumori o versi di animali ...
Non prestò attenzione all'ombra rossastra che si profilava sopra di lui. Si chiuse in un lampo e Paco era dentro, parte di una danza inscenata da aguzzi denti bianchi. Un leggero oscillare. - Sta masticando - urlò, in un agosto deserto, mentre le forze gli venivano meno. Non fece in tempo a precisare - Mi sta masticando.
Il fiore infine si arrestò e dischiuse i petali al sole.